Referendum Fiat, si spacca il fronte del sì all’accordo: giallo sul rinvio

Pubblicato il 11 Gennaio 2011 - 21:58 OLTRE 6 MESI FA

Il ‘fronte del sì all’accordo Fiat-sindacati sul futuro di Mirafiori si spacca nella commissione elettorale che deve organizzare il referendum e scoppia il ”giallo” sull’ipotesi di un rinvio della consultazione in programma per giovedì e venerdì, a Torino. La decisione definitiva non arriverà prima di domani mattina, 12 gennaio, quando (alle 8:30) la stessa commissione elettorale tornerà a riunirsi ma l’ipotesi del rinvio appare lontana.

Lo dice con fermezza il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, sceso in campo per dire, senza possibilita’ di dubbio che ”no, non si rinvia: il referendum si fara’ nelle date previste”. E’ una sorta di colpo di spugna al voto che poche ore prima aveva spaccato il fronte del sì. Nella riunione, durata circa tre ore e mezza, la commissione si è trovata di fronte a una serie di problemi tecnico-organizzativi per un referendum deciso e messo in piedi in pochi giorni, come l’allestimento delle urne e il reperimento dei tabulati aggiornati degli aventi diritto al voto. Ma – secondo quanto apprende l’ANSA da fonti vicine alla stessa commissione – sarebbe emerso anche qualche ”mal di pancia sindacale”.

Non confermata l’ipotesi di pressioni di capi e quadri su alcuni iscritti a sigle sindacali favorevoli al referendum, rimane la ricostruzione secondo la quale i componenti della commissione indicati dalla Fim hanno chiesto di interrompere la riunione della commissione. A quel punto sarebbero stati i rappresentanti della Fismic a chiedere di votare con il risultato di 4 voti per la conferma delle date del 13 e 14 gennaio (Uilm e Fismic), sei astenuti (Fim, Ugl e Fiom, presente in qualita’ di osservatore) e due contrari (Cobas).

Il ”giallo” è continuato con la ridda di prese di posizione. Per i segretari generali di Fim, Giuseppe Farina, e Uilm, Rocco Palombella, la commissione ha preso comunque una decisione definitiva sulla data, confermando il 13 e 14 gennaio. ”E’ stata valutata l’ipotesi di un rinvio a lunedi’-martedi’ per problemi organizzativi – dice Farina – ma poi e’ stata confermata la data iniziale”.

”La riunione della commissione – sostiene Palombella – prosegue domani solo per affrontare altri aspetti organizzativi”. Anche per il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, ”le date del referendum sono e restano il 13 e il 14 gennaio perche’ non c’è alcun motivo per rinviare la consultazione e per dare altri alibi a quanti, dal sindacato alla politica, stanno gettando benzina sul fuoco”. ”E’ una sceneggiata ridicola che serve solo a dimostrare che il referendum l’ha voluto la Fiat e non i sindacati firmatari che obbediscono e basta”, commenta il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi. Al di là del ”giallo” non paiono esserci altre date utili oltre quelle di giovedì e venerdì, perché il sabato e la domenica sono impraticabili, lunedì gli addetti ai turni dovrebbero essere in numero ridotto e successivamente c’è il rischio che sulle presenze incida la rotazione della cassa integrazione.