Fiat Mirafiori, al referendum ha votato il 96%. Dopo i primi 3 seggi in testa è il “no”

Stanotte i lavoratori dello stabilimento Fiat sapranno. Arriveranno i soldi di Sergio Marchionne oppure si andrà verso la chiusura. Il risultato, sulla carta, sembra scontato ma rimane il dubbio sulla reale consistenza della rappresentaza Fiom. A Pomigliano, infatti, l’amministratore delegato la spuntò ma senza plebiscito: finì 64 a 36.

Le urne si sono chiuse alle 19:30 ed è iniziato lo spoglio che si chiuderà nella notte. L’affluenza è stata del 96% riferiscono fonti vicino alla commissione elettorale. Hanno votato 5.213 lavoratori. Lo scrutinio avviene contando le schede seggio per seggio, il che rende più lunghi del previsto i tempi per il conteggio delle schede.

Ecco quello che è accaduto durante la giornata fino allo scrutinio dei primi tre seggi. Al momento il no prevale con il 52, 43%.

01:44. Risolto il giallo del seggio 8: il voto è valido. Sarebbe stato risolto, secondo quanto riferisce la Fim Cisl, il giallo delle 58 schede mancanti durante lo spoglio dei voti del referendum allo stabilimento Fiat di Mirafiori. A questo punto ”il voto è valido” spiega il sindacato. Perché dopo aver ricontato le firme di quanti hanno votato al seggio 8, che sarebbero 775 “le schede che al momento mancano all’appello” sarebbero ”non più di 7 o 8″, che potrebbero essere in una altra urna. “Ed a questo punto per la commissione elettorale il voto viene considerato valido” spiega il sindacato dei metalmeccanici della Cisl. La commissione, sempre secondo quanto riferisce il sindacato, ha anche rivisto, modificandolo di un solo voto, il conto al seggio 8 dei sì e dei no: il dato finale sarebbe quindi di 360 si e 407 no.

01:21. Dopo i primi tre scrutini, il no prevale con il 52,43%. Lo scrutinio dei primi tre seggi e 2180 schede esaminate, il no prevale non il 52,43% e 1143 voti. I sì hanno raggiunto quota 1011 voti con il 52,43%. Le schede bianche o nulle sono 26 pari all’1,19%.

01:07. Anche nel seggio 7 vince il no. Anche nel seggio numero sette, sempre del reparto montaggio, dello stabilimento di Mirafiori i no hanno prevalso sui sì. Secondo fonti sindacali i no sono stati 374 a fronte di 349 sì.

01:02: Il risultato è appeso ad un filo: decisivi gli impiegati. Le previsioni che vengono effettuate dalle stesse fonti di fabbrica, analizzato l’attuale andamento del voto, anticipano un possibile vantaggio del no in tutti i seggi dei lavoratori del montaggio, probabilmente i piu’ penalizzati dall’accordo, e quindi il seggio 9, 8, 7 e 6. I seggi 3 e 4 destinati agli addetti alla verniciatura, con un numero nettamente minore di voti totali, tra i lavoratori piu’ esperti delle carrozzerie, vengono ritenuti a leggera maggioranza di si. Per i seggi 1 e 2 degli operai della lastratura si prevede un sostanziale testa a testa. A questo punto potrebbe risultare determinante il voto dei 441 impiegati del seggio 5, che le fonti di fabbrica ritengono essere una grandissima maggioranza a favore del si.

00:48 Il “giallo” delle schede mancanti nel seggio 8. Le schede stanno in altre urne. La possibile spiegazione del ”giallo” delle decine di schede ”scomparse” nel seggio 8 del referendum di Mirafiori potrebbe consistere nel fatto che 4 grandi seggi (il numero 8 “congelato”, il 7, il 6 e il 5) sono stati allestiti in un’unica grande sala di un ex ristorante e quindi i votanti avrebbero potuto introdurre le schede non nelle urne non del seggio di appartenenza. Secondo ex lavoratori delle carrozzerie esperti della fabbrica, la commissione dovrà procedere allo scrutinio di tutti i seggi allestiti in questa sala per poter evidenziare se davvero manca un numero cospicuo di schede all’appello.

00:18. Si passa allo spoglio del seggio 7. Rischio invalidazione sul referendum di Mirafiori? La Commissione elettorale dello stabilimento Fiat di Mirafiori si ”stacca” dal resto per dedicarsi al riesame delle schede del seggio numero 8 e all’esame degli elenchi elettorali per risolvere il ‘giallo’ delle 58 schede mancanti. Il resto della Commissione va avanti con lo scrutinio del seggio numero sette (sempre nel reparto montaggio). E chiaro che se non si risolve il giallo, le schede non si trovano negli altri seggi né  si scopre l’errore negli elenchi il voto complessivo sull’accordo di Mirafiori rischia di essere invalidato.

00: 01. Per la Uilm mancano 58 schede all’appello. Secondo fonti Uilm, nel risultato finale del secondo seggio, i no sarebbero 406, i sì 361, 11 le schede bianche o nulle, ma mancherebbero all’appello 58 schede. E’ probabile che si vada al “congelamento” dello scrutinio del seggio.

23:44. Risultato finale secondo seggio. Vincono i no. l no all’accordo separato del 23 dicembre ha vinto anche nel secondo seggio (reparto montaggio). Secondo fonti sindacali i no sono stati 447 e i sì 362.

23:22. Nel secondo seggio scrutinato del montaggio, sì e no si equivalgono. Nel secondo seggio che si trova sempre nel reparto montaggio (il numero 8), sì e no si equivalgono. Sono state scrutinate le prime 400 schede su un totale di 836.

22:35. Gli operai del turno del pomeriggio escono: “Il clima è disteso”. Escono gli operai del turno pomeridiano, pochi si fermano davanti ai microfoni, i più si dirigono verso gli autobus che li riporteranno a casa. “Il clima in fabbrica è tranquillo e disteso – dice uno degli operai più anziani – e il voto si è svolto con lunghe code, ma in tranquillità”.

22:40. Nel primo seggio prevalgono i no. Sono 362 i no e 300 i sì i risultati definitivi del primo seggio scrutinato, al montaggio delle carrozzerie: 54,6% no, 45,4% sì. I voti in totale erano 669. Sette schede non erano valide.

22:26. Nel primo seggio scrutinato che si trova al montaggio, prevale il no all’accordo. Nelle prime 600 schede scrutinate dalla Commissione elettorale nel seggio del montaggio allo stabilimento Mirafiori della Fiat prevale il no all’accordo sul rilancio dell’impianto. In questo reparto della fabbrica la maggioranza degli operai sono iscritti alla Fiom o ai Cobas.

Lo riferiscono fonti sindacali spiegando che il reparto montaggio è un settore dove i sindacati contrari all’accordo (Fiom e Cobas) sono molto forti. I no sono 362 i sì 302 (54,6% no, 45,4% sì).

21:57: per l’Unione Sindacale di Base, nelle prime 150 schede scrutinate i sì e i no stanno al 50%. Nei primi 15 minuti dello spoglio del referendum allo stabilimento Fiat di Mirafiori le prime 150 schede si sono divise al 50% tra i sì ed i no all’accordo Fiat-sindacati sul futuro dello stabilimento torinese della Fiat. Lo hanno reso noto i sindacalisti dell’Unione Sindacale di Base al presidio che si trova davanti ai cancelli dello stabilimento.

20:57: finito il voto, comincia l’attesa fuori ai cancelli. Con la conclusione delle operazioni di voto e’ cominciata di fronte ai cancelli delle carrozzerie Fiat a Mirafiori l’attesa per i risultati del referendum del 23 dicembre scorso, cruciale per i destini della fabbrica. Presenti diverse decine di persone in grandissima parte contrarie all’accordo e spiccano le bandiere di Rifondazione Comunista, Sinistra Critica e Unione Sindacale di Base. Dal camper di questa organizzazione sindacale viene diffusa ad alto volume musica con vecchie canzoni di lotta, mentre le troupe televisive allestiscono le dirette per i telegiornali e i programmi di approfondimento serale. Con una temperatura particolarmente rigida, di qualche grado sotto lo zero, pochissimi i lavoratori presenti, mentre di fronte ai cancelli rimane qualche rappresentante sindacale in contatto dei propri delegati all’interno della fabbrica.

20:47: Fim, al voto 5.218 lavoratori, 99% presenti. Al referendum sull’accordo per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori hanno votato 5.218 lavoratori il 99% dei presenti. Lo riferisce la Fim.

20:04: Fim, ha votato il 98% dei presenti in fabbrica. Al referendum sull’accordo del 23 dicembre scorso di Mirafiori ha complessivamente votato il 98% dei presenti in fabbrica in queste 24 ore, cioe’ nei 3 turni di lavoro. Lo si apprende da fonti della Fim. Il dato non e’ definitivo, in quanto e’ necessario ora calcolare il numero degli assenti alla consultazione tra i 5.341 aventi diritto.

19:35: chiuse urne, concluso voto. Le urne per il voto sull’accordo di Mirafiori sono state chiuse da pochi minuti. Lo confermano fonti sindacali.a commissione elettorale non segnala particolari intoppi o problemi durante le fasi della consultazione. Ora verranno stilati i verbali di voto e successivamente si procedera’ al conteggio di tutte le schede. I risultati ufficiali sono attesi in tarda serata.

17:37: alle 17,15 ha votato il 91%. Poco dopo le 17.00 ha votato nel referendum sull’accordo per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori il 91% dei lavoratori presenti. Lo riferiscono fonti sindacali.

15:52: nel turno 6-14 vota il 98% dei lavoratori. Nel primo turno di oggi allo stabilimento Fiat di Mirafiori (quello che va dalle 6 di mattina alle 14) hanno votato 2678 lavoratori su 2720 presenti con una percentuale di votanti del 98%. Lo riferiscono fonti sindacali.

14:50: ai cancelli la pernacchia di Eduardo. Sono i megafoni di un presidio dello Slai-Cobas a imporre la colonna sonora che accompagna l’attesa ai cancelli di Mirafiori, mentre all’interno i lavoratori votano ai seggi del referendum sull’accordo Fiat-sindacati per il futuro dello stabilimento torinese. Come un tormentone viene riproposto l’audio della scena della pernacchia recitata da Eduardo De Filippo nel film ”L’oro di Napoli” di Vittorio De Sica. Con commenti che di volta in volta fanno riferimento all’ad di Fiat, Sergio Marchionne, o ai sindacati che sostengono il si’ all’accordo. Un audio che viene alternato con l’allegra musichetta ”Me ne vado in Canada”’ dell’autore irpino Gerardo Carmine Gargiulo, con un riferimento di attualita’ al rischio che la produzione di Mirafiori possa essere spostata all’estero. La pernacchia di Eduardo, nel film di De Sica, rappresenta la soluzione suggerita dal ”professore” agli abitanti di un quartiere popolare napoletano per rispondere all’arroganza del nobile Luca Alfonso Maria di Sant’Agata dei Fornari. Ad animare il presidio dello Slai-Cobas operai Fiat provenienti da Arese e Pomigliano D’Arco.

12:40: affluenza del mattino vicina al  90%. A mezzogiorno, quindi con ancora un’ora a disposizione di seggi aperti, nelle Carrozzerie di Mirafiori hanno votato 2.588 lavoratori avvicinandosi quindi al 90% degli aventi diritto, poco meno di 3 mila. Le operazioni di voto riprenderanno alle 14.30 per il turno del pomeriggio e si concluderanno presumibilmente alle 19.30. I risultati definitivi sono attesi per la serata.

12:10, Bersani: “Berlusconi è l’ultimo che può parlare di mercato sia come imprenditore sia come capo del governo. La nostra posizione e’ chiarissima e non accetto lezioni da Berlusconi perche’ il mercato per essere libero deve essere libero da conflitti di interesse e posizioni dominanti e lui non e’ certo il paradigma”. Cosi’ il segretario del Pd Pier Luigi Bersani replica al premier Silvio Berlusconi che difende la sua posizione sull’accordo di Mirafiori e definisce ideologica ”quella della sinistra”.

11:30 Sacconi: “Col no, situazione irreversibile” Se al referendum di Mirafiori vincesse il ‘no’ ”non e’ difficile prevedere una situazione sostanzialmente irreversibile il giorno dopo”. Lo afferma il ministro del lavoro Maurizio Sacconi intervenendo a Radio Anch’io. Se vincesse il ‘no’, ha detto Sacconi, ”e’ evidente che non verrebbe sconfessato soltanto Marchionne, ma anche l’accordo e quindi tutti i sottoscrittori dell’accordo, che sono la maggioranza delle organizzazioni sindacali in Fiat. E ragionevolmente verrebbe bruciato il tavolo negoziale. Non è difficile prevedere una situazione sostanzialmente irreversibile il giorno dopo”. ”Non occorre molto – ha proseguito – per immaginare che bruciato quel tavolo negoziale e bruciati quei soggetti negoziali non e’ che si aprira’ un tavolo capace di determinare ugualmente quell’investimento pur cosi’ decisivo per l’intera filiera dell’auto italiana che ha in Torino il suo cuore pulsante”. Il ministro non si e’ comunque sbilanciato in previsioni: ”Non lo so – ha detto – I voti si contano alla fine”. ”Condivido la fiducia – ha aggiunto a proposito delle parole espresse dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi – Ma anche per rito scaramantico non dico cosa sarà”.

10:25, Camusso: “Non sovraccaricare di responsabilità i lavoratori”. ”Credo che non bisogna sovraccaricare i lavoratori di Mirafiori di troppe responsabilità. Quello è un modello che non va bene per descrivere un futuro”. Lo ha detto il leader della Cgil Susanna Camusso parlando con i giornalisti, a margine di un incontro a Catania dal titolo ”Il futuro è dei giovani”. ”Penso che in realtà – ha aggiunto Camusso – dobbiamo ragionare su come si discute di occupazione qualificata e di industria solida che abbia un mercato e non scarichi sui lavoratori le condizioni”.

09:30 Lunghe code ai seggi. In corso il voto degli oltre duemila lavoratori di Fiat Mirafiori del turno del mattino per il referendum sull’accordo del 23 dicembre scorso. In tutti i nove seggi allestiti dalla Commissione elettorale si registrano lunghe code, con tempi di attesa compresi tra i 10 minuti e la mezz’ora. Questo, in un clima tranquillo, non fa desistere i dipendenti dall’attendere il loro turno per esprimere la propria preferenza. Per votare tutti i lavoratori, in stragrande maggioranza operai, devono esibire il proprio tesserino aziendale.

07:45 Seggi aperti al mattino. Dopo il voto dei lavoratori del turno di notte si sono aperti alle 7.30 tutti e nove i seggi per il referendum interno alle carrozzerie di Mirafiori sull’accordo del 23 dicembre scorso, cruciale per il destino della fabbrica. I seggi rimarranno aperti fino alle 13, quando verranno chiusi brevemente. Riapriranno alle 14.30 per il turno del pomeriggio che completerà il voto dei 5.431 aventi diritto, dei quali 453 impiegati. I seggi si chiuderanno alle 19.30, quando cominceranno a venire compilati i verbali in ogni seggio. Dopodiché comincerà il conteggio delle schede. Per le scorse elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie lo spoglio ha richiesto alcune ore. In questo caso si dovrebbe trattare di un’operazione più semplice avendo da conteggiare solo i sì e i no e non le preferenze per i delegati.

07:34. Voto nella notte, affluenza al 97,7%. Nel turno di notte allo stabilimento di Mirafiori della Fiat hanno votato per il referendum per l’accordo sul rilancio dell’impianto il 97,7% dei lavoratori presenti. Secondo quanto si apprende sono andati alle urne 384 lavoratori su 393 presenti. Nel turno di notte hanno lavorato piu’ persone rispetto alle stime iniziali, in quanto la produzione leggermente aumentata ha richiesto un numero maggiore di addetti. Di fronte ai cancelli di Mirafiori con le prime luci del mattino il clima è del tutto tranquillo ed e’ ancora scarsa la presenza di delegati e attivisti sindacali a sostegno delle diverse posizioni nel referendum. Tra molte bandiere colorate dei diversi sindacati e striscioni tutti contrari all’accordo lavorano solo le truppe televisive per le dirette delle diverse reti. A meta’ giornata e’ previsto il cambio turno dei lavoratori del mattino che stanno votando nei nove seggi allestiti per loro.

06:30 I primi commenti dei votanti. Una Torino ancora molto fredda e buia accoglie i poco meno di 200 lavoratori delle carrozzerie di Mirafiori che hanno gia’ votato al referendum sull’accordo del 23 dicembre scorso. Tutti, sia coloro che hanno votato si’, sia coloro che hanno scelto il ‘no’, parlano di una ”scelta molto difficile”. Cercando di evitare telecamere e fotografi, gia’ presenti in buon numero, per andare a casa dopo otto ore di lavoro notturno, chi ha votato ‘no’ appare in genere piu’ convinto nel rispondere della propria scelta. ”Non possiamo cancellare con le nostre mani decine di anni di conquiste e di diritti, sanciti dalle leggi e anche dalla Costituzione”, dice un giovane operaio della catena di montaggio. I giovani in realta’ sono pochi all’uscita dalla fabbrica, cosi’ come le donne. Una di queste spiega che ”mi manca poco alla pensione, anche se non so ancora bene quanto visto le ultime norme: ho votato si’ per salvaguardare il posto di lavoro, mio e di tutti”. Ma c’e’ anche chi motiva con decisione il proprio ‘si’: ”Solo cosi’, cambiando, possiamo attirare investimenti a Mirafiori e in Italia”, commenta un massiccio operaio prendendo l’autobus che lo riporta a casa.

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