ELVERDINGE (BELGIO) – “Sì a Jean Claude Juncker presidente della Commissione Europea solo se c’è un programma chiaro”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è netto: “Bisogna puntare sulla crescita e sulle famiglie”.
Sul nome dell’ex premier lussemburghese resta il no del premier britannico, David Cameron. Mentre il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, frena sulla flessibilità rispetto ai parametri richiesti dal fiscal compact.
“L’Ue ha bisogno di passi avanti coraggiosi per aumentare gli investimenti, creare più e migliori posti di lavoro e incoraggiare le riforme per la competitività. Questo richiede di fare buon uso della flessibilità che è contenuta nelle regole esistenti del Patto di Stabilità e crescita”.
La sera del 26 giugno ad Ypres si è aperta con la cena dei leader dei 28 Paesi membri il vertice europeo sulle nomine, ma la decisione sul prossimo presidente della Commissione europea è stata rimandata a venerdì 27.
Momenti di tensione poi non sono mancati quando il premier Renzi, parlando di flessibilità, ha sottolineato che l’Italia rispetterà i patti e rivolto alla cancelliera Angela Merkel ha aggiunto: “Non faremo come la Germania nel 2003“.
L’agenda di Van Rompuy d’altronde è chiara:
“Le possibilità offerte dall’attuale quadro normativo” sulla governance dei conti pubblici “per bilanciare la disciplina di bilancio con la necessità di sostenere la crescita devono essere utilizzate” si legge ancora nell’ultima bozza delle conclusioni del vertice Ue. “La prossima revisione della strategia Ue 2020 sarà una buona occasione per portarla pienamente in linea con questa agenda strategica” prosegue il testo di Van Rompuy: “Tutte le nostre economie devono continuare a perseguire le riforme strutturali” ma, si sottolinea, “molto chiaramente, la nostra forza comune dipende dal successo di ogni singolo Paese”.
Cinque le priorità indicate per favorire crescita e occupazione:
“Sfruttare pienamente il mercato unico in tutte le sue dimensioni” incluso il completamento di quello digitale “entro il 2015”. Poi “promuovere un clima di imprenditorialità e creazione dell’occupazione” ma “tenendo conto della protezione di consumatori e dipendenti così come le preoccupazioni ambientali e sanitarie”. Ancora “investire e preparare le nostre economie per il futuro” anche “sviluppando i mercati di capitali e mobilitando i mezzi della Bei”, ma anche “rafforzare la capacità di attrazione globale dell’Unione come luogo di investimenti e produzione”, inclusa la conclusione dell’accordo di libero scambio con gli Usa “entro il 2015”.
Durante la cena i leader di Paesi membri hanno discusso proprio l’agenda di Van Rompuy, su cui il Parlamento Ue continuerà a lavorare nella notte tra 26 e 27 giugno, e secondo alcuni fonti citate dall’Ansa ci sarebbero spazi per legare le riforme alla flessibilità nel testo e per “esplicitare in modo più chiaro” il tema di una maggiore flessibilità rispetto alla bozza consegnata.
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