Riciclaggio: procura di Roma recupera da Fastweb e Sparkle 542 milioni

La procura di Roma ha recuperato circa 542 milioni di euro dalle società Fastweb e da Telecom Sparkle che costituiscono il provento dell’iva non versata allo Stato nell’ambito delle operazioni illecite scoperte nell’inchiesta riguardante, tra l’altro, un maxiriciclaggio di circa due miliardi di euro.

Le somme recuperate, secondo quanto appreso, sono così suddivise: 298 milioni sequestrati a Telecom Italia in quanto capofila di Telecom Sparkle e destinati all’Agenzia delle Entrate. A questa si aggiungono altri 123 milioni, tra interessi e sovrattasse dell’Iva non versata, che andranno sempre all’Erario tramite una fidejussione rilasciata da un istituto di credito. Telecom Sparkle dovrà, sempre mediante fidejussione, versare alla procura altri 72 milioni a garanzia delle somme eventualmente da confiscare al termine del processo come provento dell’attività illecita svolta.

Per quanto riguarda Fastweb 38 milioni oggetto di sequestro andranno all’Agenzia delle Entrate per Iva non versata, mentre 11 milioni rappresenteranno la garanzia delle somme da confiscare. Con l’operazione compiuta dalla procura, l’erario anticipa i tempi per il recupero del danaro senza attendere la conclusione del processo, mentre le due società, riconoscendo che le somme in questione erano il frutto dell’Iva evasa, evitano il commissariamento. I titolari dell’inchiesta giudiziaria stanno intanto proseguendo gli accertamenti sul percorso di altre somme di danaro illecitamente ottenute dall’organizzazione criminale ed investite a vario titolo tra beni mobili ed immobili. Le ricerche sono estese anche a paesi esteri come Gran Bretagna, Lussemburgo, Francia, Svizzera, Panama e Seychelles.

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