ROMA – Mini ritocchi all'Imu, la nuova Ici, per rendere unica la detrazione per il nucleo familiare, ma probabilmente non ancora le norme per far pagare l'imposta ai beni della Chiesa. Novita' per le rateizzazioni e i pignoramenti di Equitalia, per tener conto del periodi di crisi e favorire la continuita' aziendale. Comunicazione al fisco di tutte le operazioni tra titolari di partite Iva superiori ai 3.000 euro. Guerra ai giochi e ai bookmaker illegali.
Il governo parte dalla semplificazione fiscale. Venerdi' al consiglio dei ministri e' atteso il varo di ''un primo pacchetto'', ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti parlando alla Borsa di Milano. Si parte – ha spiegato Monti – dal voler rendere ''la vita piu' semplice ai contribuenti onesti''. Poi si puntera' ''a far affluire ai contribuenti onesti in forma di minore aggravio fiscale, man mano che sara' possibile, il gettito della lotta accresciuta contro l'evasione''.
La delega fiscale, con la quale si leghera' indissolubilmente il maggior gettito della lotta all'evasione al calo dell'Irpef per i cittadini, non arriverebbe venerdi'. Ma non bisognera' attendere molto, probabilmente qualche mese. Una volta fissato il principio, poi, bisognera' concretizzarlo. L'ipotesi di una riduzione secca dell'aliquota Irpef piu' bassa al 20% richiederebbe circa 15 miliardi. Piu' probabile che la semplificazione dell'aliquota passi anche attraverso un ridisegno delle diverse classi di reddito Irpef, magari con un allargamento del primo scaglione per far rientrare piu' cittadini nella fascia meno tassata.
A questo dovrebbe accompagnarsi una ridefinizione delle deduzioni e detrazioni Irpef, con un occhio di favore a famiglie, lavoratori e pensionati. Ma questa riorganizzazione potrebbe dare le risorse per evitare l'aumento dell'Iva, da 21 al 23%, che scatterebbe da ottobre.
C'e' poi la riforma degli estimi. Il governo punta a modernizzare il catasto. Via i vani catastali, arrivano i metri quadrati, con un adeguamento dei valori a quelli reali di mercato. L'operazione sara' pero' a saldo zero, e quindi l'aumento delle basi imponibili comportera' una riduzione delle aliquote Ici.
Subito arriveranno invece le norme di semplificazione, che serviranno a una manutenzione del sistema fiscale. Per la nuova Ici verra' chiarito che la prima rata del 16 giugno si paghera' considerando le aliquote base (4 per mille per la prima casa e il 7,6 per mille per gli altri immobili) e versando la meta' dell'importo annuale. I Comuni infatti potranno decidere di modificare le aliquote fino a tutto giugno e, in questo caso, i cittadini ne terranno conto nel saldo di dicembre. La detrazione familiare prevista (200 euro piu' 50 euro per ogni figlio) varra' una sola volta per nucleo familiare: infine, arrivera' di nuovo la dichiarazione Ici (ora Imu) nel caso di cambiamento della titolarita' dell'immobile.
Importanti anche le norme per la riscossione. Nel caso di pignoramento l'imprenditore sara' nominato custode dei beni strumentali pignorati, cosi' che ci sia continuita' produttiva (e si possa pagare il debito con il fisco). Il decreto non conterra' una quantificazione degli incassi, ma certo ci sono norme di lotta all'evasione: 1) la soglia ai 3.000 euro dello ''spesometro'' (sopra questa soglia viene imposta la comunicazione per i pagamenti tra partite Iva) 2) aumentano le multe per chi esporta capitali all'estero; 3) chi viene sorpreso a non staccare scontrini o non risponde ai questionari sugli studi di settore entra nella lista dei contribuenti ''a rischio'', di chi viene controllato ogni anno; 4) torna l'elenco clienti fornitori. Arriva poi una stretta sui bookmarker illegali. Possibili novita' per gli acconti dell'Ires, l'imposta sui redditi delle societa', che scenderebbe dal 100 al 98,5% e sarebbe strutturata in 4 rate. Mentre la soglia minima per le contestazione del fisco sale da 16 a 30 euro, ma non varra' per i furbi che arrotonderanno gli importi da pagare in modo ''seriale''.