Riforma del Fisco: ipotesi tre aliquote Irpef e innalzamento dell’Iva dell’1%

Giulio Tremonti (Foto LaPresse)

MILANO – Tre aliquote Irpef al 20, 30 e 40% e innalzamento dell’Iva di un punto per le aliquote più alte (10 e 20%). Sono queste alcune delle grandi novità contenute nella bozza di riforma fiscale allo studio del governo.

Nel documento di riforma, tre paginette, viene anche prevista l’abolizione dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, a partire dal 2014 e la soppressione dell’Ice, l’Istituto per il commercio estero.

Per quanto riguarda l’Irap, si tratta di un’imposta che vale quasi 40 miliardi di euro l’anno. Il provvedimento si dovrebbe inserire inoltre nelle novità relative all’attuazione del federalismo. È di fatto una novità anche l’innalzamento delle aliquote Iva, dopo le assicurazioni di non aumento dell’imposta che erano state date dal ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, all’assemblea di Confcommercio.

Sarebbe una conferma delle indiscrezioni, invece, la riduzione delle aliquote Irpef dalle attuali cinque a tre con un livello del 20%, 30%, 40%. In questo caso pesa, nel futuro decreto delegato di attuazione, il livello degli scaglioni che verranno affiancati a ciascuna delle tre nuove aliquote.

“E’ un menu ampio”, commenta il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. “Bisogna entrare nei dettagli e vedere dove si taglierà: comunque è un piano di lavoro interessante”. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, si augura invece che la riforma fiscale annunciata dal governo possa sposarsi bene col federalismo fiscale e porti alla semplificazione burocratica e ad un reale abbassamento della pressione fiscale.

“Ci auguriamo che la riforma fiscale sia effettuata – ha detto Sangalli a margine dell’assemblea di Confcommercio a Milano – e incrociandosi con l’attuazione del federalismo fiscale raggiunga il duplice obiettivo della semplificazione, perché i costi della burocrazia sono ancora troppo alti, e delle riduzione delle tasse”. Sangalli ha glissato sul dibattito all’interno della maggioranza che accompagna la riforma spiegando che “a me preoccupa la debolezza strutturale della domanda interna e dei consumi delle famiglie”.

Le bozze della manovra di Giulio Tremonti ”andrebbero analizzate da uno psichiatra” e dimostrano che il ministro dell’Economia vuole solo ”trovare il modo di far saltare banco e governo”. E’ il durissimo attacco che Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, lancia all’indirizzo del titolare di via XX settembre, in cui il deputato del Pdl – al telefono con l’Ansa – si dice ”stufo” di ”sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo” visto che ”l’unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l’ha aumentata, è il suo!”.

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