Riforma PA. Statali e esodati, pensione a 57 anni ma solo con il contributivo

Riforma PA. Statali e esodati, pensione a 57 anni ma solo con il contributivo
Riforma PA. Statali e esodati, pensione a 57 anni ma solo con il contributivo

ROMA – Riforma PA. Statali e esodati, pensione a 57 anni ma solo con il contributivo. Nelle bozze della Riforma della Pubblica Amministrazione, un capitolo è dedicato all’età pensionabile (sono invece spariti esuberi e prepensionamenti), in particolare alle deroghe alla legge Fornero (66 anni e tre mesi), una misura che non è detto venga inserita da subito nel decreto legge del Governo (oggi c’è il Consiglio dei Ministri) ma che coinvolge i dipendenti pubblici come quelli privati.

Pensione anticipata a 57 anni e 35 di contributi. Potranno lasciare l’impiego (questa possibilità era finora valida solo per le donne) e accedere all’assegno pensionistico a 57 anni con 35 di contributi i lavoratori dipendenti e a 58 anni sempre con 35 di contributi gli autonomi. Tuttavia, l’anticipo della pensione non sarà gratis: l’assegno sarà interamente calcolato con il metodo contributivo, cioè in base ai contributi versati e non con il retributivo, vale a dire con riferimento alla cifra indicata nell’ultimo stipendio. In media, la decurtazione sulla pensione sarà intorno al 25/30%, con un minino del 15% e un massimo che può arrivare al 45% a seconda dei contributi versati.

Statali, altri scivoli verso la pensione. Ci sono due possibilità, ma solo nel pubblico impiego, di anticipare eccezionalmente la pensione. La prima vale per i lavoratori che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni entro il 31 dicembre 2012 e che avevano i requisiti per il ritiro prima dell’entrata in vigore della Fornero: potranno lasciare l’impiego a 64 anni invece che a 66 e tre mesi. Sempre a 64 anni, potranno andare in pensione le lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2012 un’anzianità contributiva di almeno 20 anni e alla medesima data avessero un’età di almeno 60 anni. 

Gli ultimi 5 anni di part-time, ma pensione piena. Negli ultimi 5 anni prima della pensione, il contratto a tempo pieno (solo per gli statali) potrà essere trasformato in un part-time: la relativa decurtazione salariale non inciderà però sui contributi pensionistici che saranno calcolati come se fosse ancora in vigore il contratto a tempo pieno.

Chi ha maturato il massimo di contributi nella Pubblica Amministrazione deve andare obbligatoriamente in pensione.

 

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