Rinnovabili, Romani congela i tagli per ridurre gli incentivi del 30%

Pubblicato il 1 Luglio 2011 - 11:59 OLTRE 6 MESI FA
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Paolo Romani (foto lapresse)

ROMA – Alla fine per ora ha deciso lo stop: il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani ha scelto di congelare i tagli per ridurre gli incentivi del 30%.

Il comma dell’articolo 33 della manovra, che prevedeva, dal 1 gennaio 2012, il taglio del 30% degli incentivi a tutte le fonti energetiche rinnovabili al momento dovrebbe essere stato stralciato, almeno stando a quanto dice il Sole 24 Ore.

Con questa mossa Romani di fatto ha bloccato il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che da giorni propone un taglio alle bollette di luce e gas (fino al 3%) con due articoli da aggiungere alla manovra:

«dal primo gennaio 2012, tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale, previsti da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010».

Adolfo Spaziani, direttore della Federutility (l’associazione delle aziende di servizi pubblici locali) ha commentato: «Non si può rimettere continuamente in discussione il livello degli incentivi destinati allo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Se il governo vuole ottemperare agli obblighi comunitari finalizzati alla riduzione delle emissioni di CO2 deve mettere una volta per tutte le imprese in condizione di investire».

Flavio Sarasino,di Federpern, ha aggiunto al Sole 24 Ore: «Si condannerebbero senza rimedio le piccolissime centrali idroelettriche». L’Assoelettrica, l’associazione confindustriale delle aziende elettriche: «Vuol dire togliere ogni certezza agli investitori, colpendo un intero comparto industriale nazionale e danneggiando la credibilità del nostro paese».