ROMA – La cifra sarà uguale per tutti: 5.241,30 euro di contributo annuo da pagare per ogni anno di studio. Tanto costerà riscattare la laurea per chi ha meno di 45 anni e intende usufruire dello sconto per aumentare così gli anni di anzianità pensionistica ai fini del regime contributivo. La novità, contenuta in uno degli articoli del decretone che introduce il Reddito di Cittadinanza e la cosiddetta Quota 100, potrebbe però subire modifiche. La norma, va detto subito, scatta con l’entrata in vigore del decreto ma dovrà affrontare l’esame parlamentare.
A fare i conti è la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, secondo la quale lo sconto sarà sostanzioso e avvantaggerà ovviamente chi guadagna di più e ora avrebbe dovuto pagare in base al reddito percepito. Un esempio per tutti: un lavoratore con il regime contributivo, che guadagna 40.000 euro, avrebbe pagato circa 13.200 euro l’anno mentre se chiede il riscatto ora dovrebbe pagare il 60% in meno. L’effetto è legato alla nuova modalità di calcolo introdotta.
Di fatto la norma prevede che “ai fini del periodi da valutare con il sistema contributivo”, in pratica a partire dal 1996 quando questo è stato introdotto, il lavoratore potrà decidere di attivare questo riscatto con lo sconto “ai soli fini dell’incremento dell’anzianità contributiva”. Questa possibilità è prevista fino a 45 anni ed è quindi matematicamente impossibile usare il riscatto per poi accedere a quota 100.
“I paletti sono due – spiega Antonello Orlando della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – Potrà usufruire di questa agevolazione chi ha fino a 45 anni e solo per i periodi coperti dal regime contributivo, quindi dal 1996, tenendo conto però che non è possibile sovrapporre i periodi in cui si hanno già contributi lavorativi”. Questo ovviamente restringe di molto la platea.
Per il calcolo dell’importo, invece, è rapportato al 33% del minimo imponibile contributivo di commercianti e artigiani: l’importo era nel 2018 di 15.710 euro e quest’anno, anche se si attende il calcolo ufficiale, dovrebbe salire a 15.882,81 euro: il contributo del 33% sale quindi dai 5.184,30 euro del 2018 ai 5.241,32 euro che saranno richiesti quest’anno per il riscatto di ciascun anno di studio. In pratica il conto varia tra i 15 mila euro di una laurea breve ai 25 mila di un corso di laurea completo.
L’importo ridotto non ha praticamente effetto sui giovani appena laureati, che pagano già oggi lo stesso importo. Mentre ce l’ha per chi oggi guadagna molto di più e che dovrebbe pagare un importo per il riscatto parametrato all’ultima annualità di stipendio. Se si considera un lavoratore con il regime contributivo (il calcolo del regime misto è leggermente più complesso) il riscatto sarebbe costato 9.900 euro l’anno con un reddito di 30.000 euro, 14.850 euro con un reddito da 45 mila euro, 19.800 euro con un reddito di 60.000 euro. Il risparmio – è evidente – cresce con l’aumentare del reddito.