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Rivoluzione Irpef sul modello tedesco: addio scaglioni nella fascia più larga, aliquote “personalizzate”

di Redazione Blitz |30 Settembre 2020 12:53

Tasse: 29 mln italiani non paga un euro, 18 mln pagano 13 euro al mese (Foto d'archivio Ansa)

Addio agli attuali scaglioni, nella fascia più larga di contribuenti ognuno avrà la sua aliquota, progressiva, al variare del reddito.

Rivoluzione Irpef: è al modello tedesco che guarda il Governo per l’auspicata e non rinviabile riforma fiscale per ridurre il peso delle tasse in particolare del ceto medio (diciamo fino a 40mila euro).

E consentire una progressività più equa nell’imposizione fiscale, più corrispondente cioè al reddito effettivamente percepito. Un sistema che costringe oggi a balzi eccessivi tra uno scalone e l’altro. 

Rivoluzione Irpef: come funziona il modello tedesco

Nel sistema fiscale tedesco la no tax area, la soglia di reddito sotto la quale non si paga alcuna imposta, si attesta a 9000 euro. La seconda fascia, fino a 54.949 euro è quella che comprende la fetta maggiore di contribuenti: in questo caso l’aliquota sale proporzionalmente con l’aumentare del reddito.

Base di partenza dell’aliquota è il 14%, suscettibile di arrivare fino al 42 per cento. Dai 54.950 euro ai 260.532 euro l’aliquota si mantiene al 42% prima di innalzarsi al 45%.

Riforma fiscale in due tappe: le ipotesi di lavoro

L’ipotesi su cui sta lavorando l’esecutivo prevede un intervento in due tappe. Primo assaggio nella legge di Bilancio per avere buste paga un po’ più pesanti già da gennaio, un segnale della direzione intrapresa.

Quindi un intervento complessivo da affidare al veicolo di una legge delega da approvare alla fine dell’anno o al massimo all’inizio del prossimo: obiettivo i decreti delegati nella primavera prossima.

Intervento che conterrà l’inevitabile sistema di detrazioni e deduzioni (tax expenditures), un groviglio che l’aliquota “personalizzata” renderà obsoleto. E dal quale si possono attingere qualcos a come 75 miliardi di euro.

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