Roma, autobus made in China in affitto? Campidoglio cerca partner Atac

Roma, autobus made in China in affitto? Campidoglio cerca partner Atac
Roma, autobus made in China in affitto? Campidoglio cerca partner Atac

ROMA – Autobus in affitto e made in China a Roma? Molto più che un’ipotesi è questo lo scenario futuro se è vero, come affermato dall’assessore ai Trasporti, Guido Improta, che il Campidoglio è già in trattativa con la Cina per una partnership con Atac, la municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico capitolino, con i conti in rosso e segnata negli anni scorsi dallo scandalo di Parentopoli.

E non solo. Secondo Improta sono già in corso anche altre trattative di partnership internazionali: c’è pure l’azienda francese Bolloré che potrebbe fornire una flotta di bus green ed elettrici. All’orizzonte, per ora, nessuna privatizzazione ma c’è già chi vede in queste mosse un’anteprima di una futura liberalizzazione. Un’azienda cinese sarebbe quindi interessata ad entrare in partnership con Atac e, in particolare, il Campidoglio è al lavoro per un eventuale leasing dei bus.

“A noi interessa sviluppare partnership internazionali – ha detto Improta – perché l’importante è rilanciare Roma come meta di collaborazioni industriali di livello mondiale. Siamo in trattative con dei partner cinesi che sono interessati anche al perimetro industriale di Atac”

La notizia giunge proprio il giorno dell’Immacolata, con il sindaco di Roma Ignazio Marino, intento a inaugurare la nuova linea natalizia FreeRomaPass: minibus elettrici che durante le festività porteranno in giro gratis romani e turisti nel salotto della Capitale. Partner dell’iniziativa è proprio l’azienda Bolloré che gestisce la mobilità elettrica a Parigi. I francesi potrebbero essere i futuri soci di Atac per il rinnovo della flotta su gomma: si pensa ovviamente ad autobus elettrici.

Per quanto riguarda l’Estremo Oriente invece la trattativa è incentrata sul leasing dei bus.

“Il piano generale del traffico e il piano industriale di Atac è di interesse a livello internazionale – commenta Improta – Si sono fatti vivi fornitori storici italiani come Iveco ma anche i francesi di Bolloré con i quali speriamo di collaborare, nel momento in cui dovessero arrivare i finanziamenti europei, per il rinnovo della flotta per quanto riguarda la mobilità elettrica.

C’è un terzo filone di trattativa poi. Ovvero del rinnovo della flotta Atac attraverso delle soluzioni in leasing. E per questa tipologia di partnership si sono fatti vivi i cinesi. Chiaramente hanno come interesse di entrare in un grande mercato europeo e Atac vuol dire non solo Italia ma anche Europa. Sono interessati a capire meglio le modalità di queste operazioni”.

Del resto, “nel piano industriale di Atac è previsto che buona parte della flotta venga rinnovata con il leasing. Si parla di almeno un terzo”, aggiunge l’assessore.

Al momento il parco mezzi di Atac conta 2.085 bus. E quindi 700 potrebbero in futuro parlare mandarino. Ancora prematuro parlare di una strategia privatizzazione per salvare l’azienda dal default o di eventuali ingressi di nuovi soci stranieri in Atac.

“Tutte le operazioni sul capitale si faranno quando Atac sarà in pareggio economico-finanziario – dice Improta – In questo momento significa svendere un’azienda. Il fatto che sono interessati va comunque a migliorare il ranking dell’azienda e conferire credibilità e valore ad Atac”.

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