Lo “schiaffo russo alla Fiat”: la Sollers interrompe i negoziati con ‘l’azienda globale’ di Marchionne

Sergio MArchionne

ROMA – Fiat e la russa Sollers interrompono i negoziati. Con un breve comunicato congiunto, le due aziende hanno annunciato infatti di aver “interrotto le trattative per la creazione di una joint venture in Russia per la produzione di autovetture e Suv”. Le due società avevano firmato una lettera di intenti esattamente un anno fa, nel febbraio del 2010, in una cerimonia alla presenza di Vladimir Putin: i piani prevedevano l’ampliamento della collaborazione già esistente e il rilancio dell’impianto Sollers a Naberezhnyje Chelny.

Il costo dell’investimento complessivamente un anno fa era stato quantificato in 2,4 miliardi di euro, che avrebbero dovuto essere in gran parte finanziati dalle banche russe. “Automotive News Europe” cita una fonte Fiat secondo la quale i negoziati sono naufragati per disaccordi su “volumi produttivi e investimenti”.

La Fiat globale di Sergio Marchionne perde insomma un pezzo, quello russo. Secondo Il Fatto Quotidiano di oggi 19 febbraio, la linea ufficiale del Lingotto sarebbe quella di minimizzare: è soltanto saltato un progetto di joint venture con l’impresa semipubblica Sollers, niente in tutto.

Le cose, però, scrive ancora Il Fatto, sono un po’ più serie.  L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, all’epoca della firma era entusiasta: “Hanno scelto noi riconoscendo le nostre capacità, è una vera alleanza globale”. Gli obiettivi dell’operazione  erano ambiziosi: mezzo milione di vetture prodotte nel 2016, di cui il 10 per cento per l’esportazione.

Numeri stellari, ma non impossibili visto che le stime prevedono che il il mercato russo possa raggiungere i 4 milioni di vetture nei prossimi dieci anni, superando il picco toccato nel 2008 di 2,8 milioni, secondo il Boston Consulting Group nel 2018 sarà un mercato più importante di quello tedesco. “Tutta l’operazione di conquista si sarebbe dovuta svolgere a costo zero, secondo il più puro stile Marchionne che prevede che i soldi li rischino sempre i partner£, spiega ancora il quotidiano diretta da Antonio Padellaro che aggiunge che dopo il comunicato, nel giro di un’ora, “la Sollers annuncia la firma di un memorandum of understanding (primo passo per un accordo vero) con la Ford, con l’obiettivo di produrre e distribuire veicoli Ford in Russia. E il gruppo di Detroit, l’unico che sta uscendo dalla crisi senza aiuti del governo americano, è già molto forte in Russia dove è il primo produttore straniero dal 2002. I tempi sono rapidi, si legge nel comunicato di Sollers che la produzione partirà alla fine di quest’anno”.

E la Fiat? Nessun problema, rispondono dal Lingotto, perché i vecchi accordi di assemblaggio con Sollers restano in vigore. “Certo, a giudicare dal sito dell’azienda i modelli Fiat non sono quelli che tirano il mercato”, conclude Il Fatto Quotidiano. “A gennaio Sollers ha annunciato forti sconti sui modelli Fiat che assembla – Albea, Doblò Panorama, Linea – per renderli “pià attraenti”.

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