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Saab porta i libri in tribunale

di Alessandro Avico |8 Settembre 2011 13:48

La Saab porta i libri in tribunale e chiede protezione dai creditori in attesa di un’iniezione di fondi da parte di nuovi soci cinesi, Pang Da e Youngman. L’azienda svedese è in crisi da tempo e rischia la chiusura da quando Gm, a sua volta passata per il Chapter 11, decise di disfarsene. Il prestigio e la tecnologia non bastano, se si è piccoli e con i costi di produzione troppo elevati.

Come già nel caso di Volvo la crisi dell’auto europea, alle prese con un cronico eccesso di capacità produttiva, s’intreccia per la seconda volta con le ambizioni delle aziende cinesi (che ci avevano provato, a dire il vero, anche con Opel). Geely, che ha acquistato 18 mesi fa Volvo Car, ne ha fatto almeno per ora un caso di successo, aumentando le vendite e i profitti.

Se l’operazione Saab andrà in porto, Pechino avrà accesso a tecnologie per sviluppare l’industria locale e farà un altro passo verso una maggiore competitività nel settore. Se dovesse fallire, Saab sarebbe il primo marchio europeo a sparire dai tempi della Rover. Ma con le attuali prospettive congiunturali, la crisi rischia di mordere ancora.

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