Sacchetti di plastica bio, dal 1° gennaio si pagano: costeranno fino a 12 euro a famiglia

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Gennaio 2018 - 19:36 OLTRE 6 MESI FA
Sacchetti-plastica-biodegradabili

Sacchetti di plastica bio, ecco quanto vi costeranno

ROMA – Da gennaio 2018 i sacchetti di plastica biodegradabile per frutta, verdura, carne e pesce dei supermercati si pagano. In tutto si calcola che questa novità costerà ad ogni famiglia dai 4,17 ai 12,51 euro.

A fare la stima su questo ulteriore peso al budget familiare è l’Osservatorio di Assobioplastiche, che ha compiuto una prima ricognizione nella grande distribuzione, in occasione dell’entrata in vigore della legge 123/2017, il cosiddetto decreto Mezzogiorno, approvato lo scorso agosto, in cui si indica che questi sacchetti non possono essere gratis.

Nella ricognizione compiuta dall’Osservatorio in una dozzina di grandi magazzini alimentari, il costo di ogni singolo sacchetto è risultato compreso fra 1 e 3 centesimi. Assobioplastiche ricorda che il consumo di buste si aggira tra i 9 e i 10 miliardi di unità, per un consumo medio di ogni cittadino di 150 sacchi all’anno.

Secondo i dati dell’analisi Gfk-Eurisko presentati nel 2017, le famiglie italiane fanno in media 139 spese all’anno nella grande distribuzione. Ipotizzando che ogni spesa comporti l’utilizzo di tre sacchetti per frutta/verdura, il consumo annuo per famiglia dovrebbe attestarsi a 417 sacchetti, per un costo complessivo compreso tra 4,17 e 12,51 euro (considerando appunto un minimo rilevato di 0,01 e un massimo di 0,03 euro).

“Queste prime indicazioni di prezzo ci confortano molto – spiega Marco Versari, presidente di Assobioplastiche -, perché testimoniano l’assenza di speculazioni o manovre ai danni del consumatore”. Peraltro, i sacchetti “sono utilizzabili per la raccolta della frazione organica dei rifiuti – aggiunge – e quindi almeno la metà del costo sostenuto può essere detratto dalla spesa complessiva”.

Sul pagamento di questi sacchetti si è subito aperta la polemica. Per il Codacons è “un nuovo balzello che si abbatterà sulle famiglie italiane, una nuova tassa occulta a carico dei consumatori”. Per Legambiente, invece, “non è corretto parlare di caro-spesa. L’innovazione ha un prezzo, ed è giusto che i bioshopper siano a pagamento, purché sia garantito un costo equo, che si dovrebbe aggirare intorno ai 2-3 centesimi a busta. Così come è giusto prevedere multe salate per i commercianti che non rispettano la vigente normativa”.