San Raffaele: newco partecipata tra Ior e Malacalza e nuova fondazione

MILANO – Per il salvataggio del San Raffaele sara’ usata una newco partecipata al 50% dallo Ior e per il restante 50% da Vittorio Malacalza. Insieme i due soggetti sosterranno un’iniezione di capitale da complessivi 250 milioni di euro. Lo ha detto il vicepresidente della Fondazione San Raffaele Giuseppe Profiti, che ha sottolineato come ”al fianco della newco sorgera’ una nuova fondazione”.

”Oggi si e’ riunito il Cda ed essendo il 14 settembre, a ridosso della scadenza concordata con le autorita’ giudiziarie, che come sapete e’ domani, il consiglio ha preso visione di quello che e’ il progetto di risanamento e ha preso atto di una offerta formale, concreta e irrevocabile, che e’ pervenuta questa mattina”, ha spiegato Profiti. ”Si tratta di una offerta congiunta della famiglia Malacalza e dello Ior per intervenire finanziariamente all’interno del progetto di risanamento. I legali e i nostri attestatori hanno ricevuto mandato di presentare il risultato del nostro lavoro domani mattina entro i termini prestabiliti dall’autorita’ giudiziaria”, ha aggiunto. ”L’impegno dell’offerta – ha sottolineato – e’ di 250 milioni di euro, attraverso una iniezione di capitale. Per essere corretti da un punto di vista contabile, occorre anche sommare i debiti che uno compra e che possono essere stimati intorno ai 700 milioni”.

”Al momento l’offerta e’ questa, adesso parte un percorso che una volta ottenuto l’ok dall’autorita’ giudiziaria e tutte le autorizzazioni del concordato e quindi il piano viene omologato, si arriva alla costituzione della newco. C’e’ tempo quindi per definire l’ingresso di una charity internazionale”.    Profiti ha poi spiegato che bisognera’ ”costituire una nuova societa’ dove collocare tutte le attivita’ core dell’ospedale e farle acquistare dalla newco, compresa anche Blu Energy (50% e 50% tra Monte Tabor e imprenditore Giuseppe Grossi, ndr) un asset da valutare con particolare attenzione considerato che fornisce energia ad un complesso come questo”.

Addio vecchia Fondazione San Raffaele. ”Al fianco della newco sorgera’ una nuova Fondazione”, ha annunciato Giuseppe Profiti, vicepresidente della Fondazione San Raffaele, riguardo al piano di salvataggio del gruppo ospedaliero. ”Il progetto prevede inoltre che di fianco alla newco (dello Ior e della famiglia Malacalza al 50%, ndr) nasca una nuova fondazione”. Queste le parole che ha pronunciato Giuseppe Profiti, senza sbilanciarsi troppo sul futuro della fondazione Monte Tabor, attuale proprietaria del gruppo fondato oltre 30 anni fa da don Luigi Verze’.

L’offerta di salvataggio del San Raffaele ”e’ motivo generale di soddisfazione” ed e’ ”un primo passo concreto finalizzato a trasmettere serenita’ e a tutelare i 5 mila lavoratori e famiglie” del gruppo ospedaliero. Lo ha detto il vicepresidente della fondazione Monte Tabor, Giuseppe Profiti, che ha parlato con la stampa al termine della riunione del consiglio di amministrazione.

Oggetto dell’offerta dello Ior e di Malacalza per il salvataggio del gruppo milanese fondato da don Luigi Verze’ sono – si legge in un nota diffusa al termine del cda – le attivita’ ospedaliere e sanitarie (compreso Laboraf, Resnati e Science Park), escluso Brasile, e il 50% di Blu Energy, tutto il personale, accollo del finanziamento Bei e altre ulteriori passivita’.     Per l’ospedale di Olbia, ritenuto uno dei progetti strategici per il futuro del San Raffaele, gli offerenti hanno allo studio alcune soluzioni per ricollocarlo all’interno del progetto.

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