Sassuolo, la ripresa parte dalle piastrelle

ROMA – Si dice piastrella italiana, si intende piastrella di Sassuolo. E’ questa cittadina del modenese che produce l’80 per cento delle piastrelle nazionali, per un valore di 5,7 milioni di euro. Nella provincia di Modena si concentrano novanta delle 200 aziende censite da Confindustria ceramica.

Eppure, sottolinea il reportage della Stampa, negli ultimi due anni la zona n on ha passato bei momenti. Con la crisi del mercato immobiliare le vendite di ceramiche per bagni e cucine ha avuto un crollo. E’ esplosa la stretta creditizia, con la cassa integrazione che è arrivata a coinvolgere fino a 20mila addetti del settore.

L’invasione della produzione cinese ha fatto il resto, con i suoi 4 miliardi di metri quadrati di piastrelle ogni anno. Dal  2003 l’export di Pechino verso l’Unione europea è cresciuto del 950 per cento. il distretto di Sassuolo perde il 40 per cento della propria produzione. Ma non si arrende.

Nel biennio 2008-2009 le aziende continuano ad investire il 6-7% del fatturato. Molte aziende puntano sulla ceramica ecosostenibile, altre sulle piastrelle fotovoltaiche, altre ancora su quelle antibatteriche, ideali per ospedali, mense, asili nido e case di riposo.

Ora il probabile varo dei dazi all’import di piastrelle cinesi al vaglio di Bruxelles potrebbe rappresentare una nuova vittoria per la ceramica italiana.

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