Scajola: “Niente incentivi per l’auto”. Balletto finito?

«Gli incentivi del Governo si concentreranno quest’anno su settori diversi dall’auto, comparto che avrà aiuti che si limiteranno solo all’innovazione e alla ricerca», ha detto il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola
Il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola

Sì, no, forse…Alla fine sembra che il governo abbia deciso: niente incentivi per l’auto. Incentivi stirati e strangolati in un gioco che mischia politica, mercato e vertenze sindacali. Tutto  sull’asse governo-Fiat.

Sui giornali del 9 febbraio si parlava di un decreto con i mini-incentivi per il mercato dell’auto. Sul tavolo del ministro delle Attività produttive Claudio Scajola ci sarebbe stata infatti una bozza di decreto che prevede contributi di 750 euro per chi rottama un “euro 2” e passa ad una “euro 4 o 5”.

Nel pomeriggio, invece, Scajola, a margine del consiglio informale dei ministri dell’Industria europei a San Sebastian, fa sapere che non ci saranno gli incentivi per l’auto. «Gli incentivi del Governo si concentreranno quest’anno su settori diversi dall’auto, comparto che avrà aiuti che si limiteranno solo all’innovazione e alla ricerca».

«Nel 2009 il governo ha incentivato fortemente il settore auto. Mi pare che qui a San Sebastian stia prevalendo la tesi di uscire dal sistema di incentivi sul settore auto» ha detto Scajola sottolineando tuttavia la necessità «di dare certezze altrimenti i consumi frenano. Credo quindi che sia opportuno quest’anno dare incentivi ad altri settori che hanno bisogno di essere spinti».  Con lo strumento degli incentivi il governo ha tentato di pilotare e arginare alcune crisi industriali, Termini Imerese soprattutto, ma i soldi sono pochi. E la Fiat ha detto chiaro che degli incentivi fa a meno senza drammi e, soprattutto, che non c’è incentivo che possa far resuscitare Termini Imerese.

«Senza il rinnovo degli incentivi alla rottamazione, nel 2010 il mercato dell’auto scenderebbe in Italia a circa 1,75 milioni di immatricolazioni e di conseguenza il gettito erariale legato all’Iva subirebbe un calo di 1,2 miliardi di euro rispetto al 2009», ha dichiarato all’Ansa il direttore del Centro Studi Promotor Gian Primo Quagliano. In sostanza, ha precisato Quagliano, «si passerebbe dai 6,4 miliardi di euro di Iva che l’Erario incasserebbe sui 2,16 milioni di immatricolazioni del 2009, ai 5,2 miliardi che entrerebbero nelle Casse dello Stato se, in assenza di incentivi, le immatricolazioni scendessero intorno a 1,75 milioni».

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