ROMA – Prima lo scontone, poi il salasso. Per gli automobilisti non c’è pace. Se nel week end diesel e benzina sono vendute a sottocosto, dal lunedì il prezzo vola al rialzo. C’è chi addirittura supera di diversi centesimi al litro il prezzo medio. Q8 ha aumentato il prezzo “feriale” di 1 cent al litro, Ip invece aumenta il diesel di 1 centesimo e la benzina di 0,5 centesimi al litro. Così la corsa al ribasso dei prezzi nel week end lanciata da Eni si è tramutata nel sogno dei vacanzieri, ma nell’incubo di chi con l’auto ci lavora e che al lunedì paga il rifornimento per sé e per gli altri.
La guerra agli sconti del carburante nel week end è stata lanciata da Eni con la campagna “Riparti con Eni”, con sconti fino a 21 centesimi al litro da sabato al lunedì mattina. La sfida è stata subito accolta da Q8, Esso e Ip. Paolo Scaroni, ad di Eni, sosteneva che i 180 milioni di euro “perduti” costituivano un “investimento reputazionale”, in realtà guardando prezzi e numero dei rifornimenti il calcolo delle perdite per Eni potrebbe essere ben minore.
I prezzi medi nazionali sono al 4 luglio 1,804 euro al litro per la verde, 1,695 per il diesel e 0,782 per il Gpl. Le punte massime raggiunte sono state di 1,876 euro, per il diesel a 1,733 e per il Gpl a 0,814. Prezzi che nel week end hanno raggiunto gli 1,480 euro al litro per il diesel e 1,580 euro al litro per la benzina.
Secondo un analisi di Quotidianoenergia.it ad aprile 2012 i margini lordi, cioè la remunerazione del gestore, i costi di distribuzione e di commercializzazione, erano di 26 centesimi al litro. A maggio 2012 sono scesi sotto i 20 centesimi al litro, con evidente riduzione per l’automobilista. Ma da quando sono iniziate le campagne i costi di margini lordi sono lievitate nuovamente a 24 centesimi al litro nella settimana, con medie superiore a quelle dei tre anni precedenti. Insomma lo scontone c’è nel week end, ma guai al lavoratore che fa il rifornimento il lunedì: