ROMA – Addio al vecchio scontrino: da lunedì primo luglio scatta l’obbligo dello scontrino elettronico, su cui il fisco punta per la lotta all’evasione tramite il digitale e che promette di rivoluzionare l’attività dei negozianti ma anche la vita dei consumatori, che riceveranno elettronicamente il tagliando che comprova gli acquisti mandando in soffitta il vecchio tagliando cartaceo.
L’obbligo è partito oggi per 260mila esercizi commerciali (o attività assimilabili finora non tenute ad emettere fattura se non su richiesta dei clienti) con un giro d’affari superiore ai 400mila euro. In attesa di gennaio 2020, quando l’obbligo varrà per tutti e partirà anche la lotteria dei corrispettivi per i consumatori.
L’introduzione sarà graduale. Per sei mesi di periodo transitorio, gli operatori che non abbiano ancora la disponibilità di un registratore telematico potranno trasmettere i dati relativi ai corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Inoltre, non senza polemiche, sono esonerati dall’obbligo di scontrino elettronico tabaccai, giornalai, venditori di prodotti agricoli e chi presta servizi di telecomunicazione, radiodiffusione e trasporto pubblico di persone e veicoli (qualora il titolo di viaggio coincida con lo scontrino).
Escluso, fino al 31 dicembre 2019, anche chi effettua “operazioni marginali”, che non superano l’1% del volume d’affari complessivo realizzato nel 2018, e le cessioni e prestazioni effettuate su mezzi di trasporto in viaggi internazionali (ad esempio le navi da crociera); questi soggetti continueranno a certificare queste operazioni marginali in modalità cartacea.
Per i negozianti servirà il registratore telematico che comunica costantemente con l’Agenzia delle entrate: sui nuovi acquisti c’è un credito d’imposta del 50% fino a 250 euro massimo. Oppure è possibile adeguare il registratore, con un credito d’imposta fino a 50 euro. Possibile, anche, trasmettere alle Entrate i dati dei corrispettivi giornalieri tramite il nuovo servizio web dell’Agenzia, disponibile nell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi. (Fonte: Ansa)