ROMA – Partirà lunedì prossimo il nuovo concorso per dirigenti scolastici, atteso da oltre due anni. Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che ha firmato l’apposito decreto per il reclutamento di 2.452 presidi. Sono 35.044 le domande pervenute, praticamente 14 candidati per cattedra. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]
Si tratta del primo concorso per presidi da oltre sei anni, l’ultimo risale al 2011. Ma prima di un anno non ci saranno i vincitori e intanto il nuovo anno scolastico partirà con le solite reggenze scoperte: almeno 1 scuola su 4 è senza preside.
L’appuntamento di lunedì è per la prova pre-selettiva: durerà in tutto 100 minuti e assegna un punteggio massimo di 100 punti. Un punto per risposta esatta, 0 per le non risposte e penalità di 0,3 per ogni risposta errata. Gli esiti saranno comunicati all’istante ma non avranno valore per il resto del contesto. Si tratta di una prima prova per scremare la platea. Dopo di ché si passa alla selezione concorsuale vera e propria con la prova scritta.
Cosa prevede la prova scritta:
Cinque domande a risposta aperta su: normativa del settore istruzione, organizzazione del lavoro e gestione del personale, programmazione, gestione e valutazione presso le scuole, ambienti di apprendimento, diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato, sistemi educativi europei.
Due domande a risposta chiusa in lingua straniera (livello B2) su: organizzazione degli ambienti di apprendimento, sistemi educativi europei
Chi ottiene un punteggio minimo di 70 punti potrà accedere all’orale che mira ad accertare la preparazione professionale degli aspiranti presidi anche attraverso la risoluzione di un caso pratico.
La platea dei candidati
La maggior parte dei candidati è donna (70,7%). L’età media è di 49 anni. La Regione con più domande è la Campania (7.039), seguita da Sicilia (5.595), Lazio (3.887), Puglia (3.719) e Lombardia (3.051).
La somma dei punteggi di prova scritta e orale concorrerà alla formazione di una graduatoria che terrà conto anche di titoli e formazione. I tempi si prospettano quindi abbastanza lunghi: attualmente ci sono 1189 posti vacanti su 6792 presidi in servizio, 1748 le reggenze.