Scuola: no decreto oggi, a rischio assunzioni 120mila precari. Stop sgravi private

Scuola: no decreto oggi, a rischio assunzioni 120mila precari. Stop sgravi private
Scuola: no decreto oggi, a rischio assunzioni 120mila precari. Stop sgravi private

ROMA – Scuola: no decreto oggi, a rischio assunzioni 120mila precari. Stop sgravi private. L’annunciato decreto sulla scuola, quello che deve sbloccare le assunzioni di 120mila precari storici, a sorpresa e in extremis non sarà varato nel consiglio dei ministri di stasera. Matteo Renzi ha fatto sapere che il Governo si limiterà a presentare un ddl, un disegno di legge che affiderà al Parlamento la sua approvazione.

Stop agli sgravi per le scuole paritarie. Una scelta politica. Collegializzare la questione per dare un messaggio al Parlamento e coinvolgere le opposizioni nello spirito delle dichiarazioni del presidente della Repubblica. Soprattutto, disinnescare in anticipo la minaccia della proposta Ncd sull’introduzione di sgravi fiscali fino a 4mila euro per chi iscrive i figli alle scuole paritarie, proposta avallata dallo stesso ministro Stefania Giannini potenzialmente irricevibile dal fronte sinistro del suo esecutivo.

Renzi, spiegano ambienti vicini al presidente del consiglio, è stufo per l’accusa di “dittatorelli” mossa al governo dai leghisti e dal capogruppo azzurro Renato Brunetta (“Si assuma lui l’onere di non far assumere 160 mila precari della scuola” dice Renzi). Il governo, è la convinzione del premier, sta lavorando ad un cambiamento radicale ma vuole coinvolgere le opposizioni.

Per questo oggi il consiglio dei ministri non farà un decreto ma proporrà un ddl chiedendo tempi certi al lavoro parlamentare. Se tutti saranno rispettosi, dice Renzi ai suoi, e attenti, se non ci sarà ostruzionismo, allora le ragioni dell’urgenza saranno rispettate dal normale dibattito parlamentare. Una sfida in positivo, si spiega nell’entourage del premier, sui contenuti e sul metodo e si vedrà come reagiranno le opposizioni.

120mila assunzioni scuola a rischio per settembre. Tuttavia, entrando invece nel merito dei problemi, l’assenza di tempi certi per l’approvazione del ddl (basta guardare al jobs act) mette a rischio l’agenda immaginata per rispettare i tempi tecnici necessari alla stabilizzazione dei precari.  Su Repubblica Corrado Zunino spiega le preoccupazioni di chi la riforma della “buona scuola” l’ha preparata aspettandosi un altro iter legislativo.

I suoi, quelli che nel Pd conoscono la riforma e l’Istruzione, trasecolano: «Qui saltano le assunzioni il primo settembre: per stabilizzare i docenti, metterli a ruolo, costruire l’organico funzionale di ogni istituto, ci vogliono mesi. Non riusciremmo a farcela neppure se il Parlamento approvasse tutto entro l’estate». Si fanno i confronti con gli ultimi provvedimenti: il Job Acts, innanzitutto. No, il piano straordinario sui precari non è compatibile con i tempi di un disegno di legge. Se è così, «bisogna rivedere tutto», dicono i suoi. Le date del concorso da 60 mila persone: «Non si possono fare gli scritti ad ottobre ». (Corrado Zunino, La Repubblica)

Si vedrà stasera al termine del cdm. Stefania Giannini, descritta come basita per la rinuncia alla decretazione di governo, spera ancora di far stralciare dal ddl almeno le assunzioni dei precari. Che all’inizio avrebbero dovuto essere 160mila, poi ridotti a 120: in Parlamento l’opposizione di Forza Italia tenterà di ridimensionare ancora un numero che considera in gran parte frutto di una logica clientelare.

 

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