Scuola, revocato lo sciopero del 17 maggio: Governo promette soldi, ma non dice quando

Scuola, revocato lo sciopero del 17 maggio: Governo promette soldi, ma non dice quando
Scuola, revocato lo sciopero del 17 maggio: Governo promette soldi, ma non dice quando

ROMA – Al termine di un vertice notturno di sei ore, all’alba è stato firmato un accordo tra i sindacati scuola e il governo che ha scongiurato lo sciopero del comparto programmato per il 17 maggio. I sindacati si ritengono soddisfatti su metodo e merito della trattativa, il Governo si impegna a trovare i fondi per recuperare nel corso del prossimo triennio la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni e promette soluzioni al precariato.

Più soldi nel nuovo contratto, stabilizzazione certa (concorso semplificato per gli abilitati, assunzione per chi ha già tre anni di docenza) per i supplenti, passo indietro sull’autonomia differenziata, più fondi a ricerca e università: si capiscono i motivi della soddisfazione dei sindacati.

Meno chiaro, perché lasciato a un vago impegno di qui a tre anni, dove e come il governo troverà le risorse per finanziare i i “congrui” (Conte) aumenti contrattuali di circa 800mila docenti e l’immissione in ruolo di qualcosa come 150mila precari. Quanti miliardi di euro, quale veicolo legislativo, a partire da quando? Di sicuro il Governo ha ottenuto un successo politico, avendo evitato – per ora gratis – sciopero e piazze piene a manifestare contro una sola settimana prima del voto per le elezioni europee. 

Conte: “Ci impegniamo a individuare le risorse per il rinnovo dei contratti”. “Consapevole di dover investire di più” nella scuola, “pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi”. Lo annuncia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’esito del confronto con i sindacati della scuola, durato tutta la notte e terminato alle 6.

I sindacati: “Buon metodo, sciopero sospeso”. “È sicuramente apprezzabile che il Presidente del Consiglio, insieme al ministro dell’istruzione abbiano voluto direttamente incontrare i sindacati della Scuola e dell’intero Comparto Istruzione e ricerca. È un metodo che dovrebbe essere permanente e ordinario e non da utilizzare solo nei momenti in cui le organizzazioni sindacali sono costrette a mobilitarsi. Nel merito, dopo aver ribadito le nostre posizioni sulle principali questioni alla base della mobilitazione si è giunti ad una chiara e condivisa presa di posizione a favore della identità e dell’unità culturale del paese da perseguire attraverso la scuola garantendo con l’intesa lo stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, il sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome”. Lo scrivono le organizzazioni sindacali rappresentative Flc Cgil, Cisl Fsur federazione Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda-Unams che hanno sottoscritto l’intesa stamane. (fonte Ansa)

 

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