Ristrutturare casa non è così semplice come si possa pensare. Ecco la documentazione che dev’essere in regola
La procedura di cui vi parleremo oggi è essenziale per evitare sanzioni e conseguenze burocratiche. In caso di lavori sull’immobile, agire tempestivamente permette di rispettare la normativa, evitare accertamenti fiscali e garantire una gestione fiscale corretta della propria proprietà.
Questi valori incidono sul calcolo delle imposte immobiliari e, in caso di modifiche strutturali o funzionali dell’immobile, devono essere aggiornati per riflettere il nuovo valore dell’edificio.
Lavori di ristrutturazione in casa? Attenzione al Fisco
Aggiornare le rendite catastali dopo interventi significativi sull’immobile è un obbligo spesso trascurato, ma fondamentale per evitare sanzioni e interventi d’ufficio da parte dell’Agenzia delle Entrate. Queste rendite rappresentano un valore fiscale assegnato agli immobili, utilizzato per calcolare le imposte come l’IMU (Imposta Municipale Unica).
Le rendite catastali, definite dall’Agenzia delle Entrate, si basano su parametri come:
La localizzazione dell’immobile
La tipologia e la destinazione d’uso
Altri fattori tecnici
Il Testo Unico dell’Edilizia prevede che, entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori, il proprietario debba presentare una richiesta di aggiornamento catastale al Comune, nei seguenti casi:
Creazione di nuove unità immobiliari: incluse costruzioni interrate o sopra il suolo.
Espansioni o modifiche significative: sopraelevazioni, nuovi ambienti contigui, o trasformazione di terrazzi in spazi abitabili.
Aumento della superficie: anche senza modificare l’aspetto esterno, a seguito di interventi di manutenzione straordinaria o ristrutturazioni.
Modifiche interne: cambiamento nel numero o nella funzione degli ambienti principali o accessori.
Cambio di destinazione d’uso: conversione a una funzione diversa da quella originaria.
Interventi di riqualificazione: aggiunta di servizi igienici o altre migliorie.
L’aggiornamento non è necessario se i lavori non modificano la struttura interna o esterna, salvo che le opere comportino un aumento della rendita catastale superiore al 15% . Interventi legati al Superbonus, come cappotti termici o opere di efficienza energetica, spesso richiedono la modifica della resa catastale, poiché possono incrementare il valore dell’immobile.
L’aggiornamento catastale ha un costo base di 50 euro per ogni pianta presentata tramite la procedura DOCFA. Il supporto tecnico di una geometria può variare tra 280 e 450 euro , a seconda delle dimensioni della proprietà. Se il proprietario non effettua la variazione, l’Agenzia delle Entrate assegna una nuova rendita catastale e invia un avviso di accertamento. Oltre alla nuova rendita, vengono richieste sanzioni e interessi. Ovviamente, il consiglio è quello di sempre: affidatevi a professionisti del settore che sapranno farvi orientare nel mare magnum delle normative.