Potrebbe essere una di quelle occasioni da non farsi sfuggire: accendere un mutuo è un passo molto importante
Acquistare la prima casa in cui mettere radici è una sorta di sacralità a cui bisogna fare molta attenzione. I prezzi degli immobili salgono e scendono in base ai tempi, ma c’è una cosa più di tutti che regola l’ago della bilancia, ossia l’interesse.
E’ il futuro che si mette in gioco ed è quello che più di tutti regola la nostra serenità, in base anche al portafoglio. Sembra incredibile, ma con le leggi che cambiano in continuazione, anche il momento di fare questa scelta importante ha la sua valenza.
Ci sono importanti cambiamenti per chi ha un mutuo o sta pensando di accenderne uno nel 2025, legati a due fattori principali: la diminuzione dei tassi di interesse e nuove regole fiscali.
Attenzione ai tassi d’interesse: cambiamenti in vista nel 2025
Secondo gli ultimi aggiornamenti, in riferimento alla Legge di Bilancio 2025, i tassi d’interesse potrebbero diminuire, ma cerchiamo di capire prima di tutto quali sono e che tipologia di tassi di interesse esistono, partendo dall’ Euribor.
L’ Euribor è un riferimento per calcolare gli interessi sui mutui a tasso variabile. Se l’Euribor scende, anche le rate dei mutui variabili diminuiscono. I tassi Euribor stanno già scendendo e si prevede che continueranno a farlo nel 2025 grazie alle politiche della Banca Centrale Europea (BCE). Questo significa che le rate dei mutui a tasso variabile saranno più leggere.
Per esempio per un mutuo a tasso variabile di 150.000 euro, la rata potrebbe scendere di circa 73 euro al mese, pari a 1.000 euro di risparmio annuale. La Legge di Bilancio 2025 inoltre introduce un limite alle detrazioni fiscali sugli interessi dei mutui per la prima casa. Questo riguarda soprattutto chi ha un reddito annuo sopra i 75.000 euro.
Tuttavia ci sono delle eccezioni: i mutui stipulati entro il 2024 non sono toccati da questa regola. I nuovi mutui dal 2025 invece avranno tetti alle detrazioni che variano in base al reddito e alla famiglia.
Rimane però la domanda più difficile: quale scegliere tra tasso fisso e tasso variabile? Il tasso fisso garantisce una rata stabile per tutta la durata del mutuo. È consigliato per chi preferisce la sicurezza, anche se i tassi iniziali potrebbero essere leggermente più alti.
Il tasso variabile può iniziare con rate più alte, ma offre la possibilità di risparmi se i tassi scendono, come previsto nel 2025.
Insomma, il 2025 potrebbe essere un anno favorevole per chi ha o vuole un mutuo, grazie alla riduzione dei tassi di interesse. Tuttavia, è importante considerare le nuove regole fiscali e valutare attentamente se scegliere un mutuo a tasso fisso o variabile in base alle proprie esigenze finanziarie.