Per i content creator italiani di OnlyFans si prospettano giorni difficili, almeno dal punto di vista fiscale.
La Guardia di Finanza ha deciso di indagare meglio sui guadagni generati da piattaforme come OnlyFans. Centinaia di content creator italiani potrebbero presto dover fornire all’autorità tutta la documentazione relativa ai contratti firmati con la piattaforma e, ovviamente, ai ricavi ottenuti. La bolla è esplosa dopo il caso Mandy Gio. Filip Madalina Ioana, star molto seguita su OnlyFans, è stata infatti denunciata per evasione fiscale.
La Guardia di Finanza ha accusato la modella di origine rumena di non aver dichiarato circa 1,5 milioni di euro di guadagni ottenuti tra il 2021 e il 2022. La content creator per adulti ha tuttavia risposto di aver spostato la propria residenza anagrafica in Svizzera e di aver pagato lì tutte le tasse. Per le fiamme gialle, però, le cose starebbero diversamente: Mandy, secondo l’indagine, non avrebbe mai ottenuto la residenza fiscale al di fuori dell’Italia e sarebbe poi risultata completamente sconosciuta al fisco.
La spiacevole situazione mette in allarme tanti altri colleghi della signorina Gio. Sono tantissimi i creator (secondo i dati del sito, l’80% è di genere femminile) di contenuti digitali per adulti che in questi anni hanno generato grossi profitti condividendo materiale esplicito. Ma OnlyFans sarebbe solo la punta dell’iceberg. Il noto sito nato nel 2016 è da tempo una delle vetrine più sfruttate e redditizie per condividere fotografie e video di nudo in cambio di una quota associativa mensile. La società, che paga l’80% delle commissioni riscosse alle creator, trattenendo il restante 20%, è insomma il referente più alla moda, ma il web appare pieno di piattaforme simili, canali per webcam erotiche e siti di chat e condivisione di foto intime.
Chi riesce a generare un reddito attraverso tali siti dovrebbe possedere una partita IVA (come performer, utilizzando il codice ATECO 90.03.09, quello relativo ad “altre creazioni artistiche”) e iscriversi alla gestione separata INPS per versare i contributi per la pensione. Per i contributi bisogna versare il 26,07% della differenza tra gli incassi totali e le spese sostenute per l’attività.
Per le tasse, in regime ordinario, lo Stato si aspetta versamenti pari al 23% o al 43% degli incassi, sulla base del reddito. In regime forfettario, bisogna versare il 5% per i primi cinque anni o il 15% per i successivi che (nel caso dell’attività su OnlyFans si applicano sul 67% dell’incasso).
Sembra che i creator italiani su OnlyFans siano più di 350.000. Non tutti sono coinvolti nella produzione e nella condivisione di materiale pornografici, ma a incassare (sempre tramite abbonamento da parte dei propri fan o tramite “extra”, ovvero con contenuti personalizzati richiesti dagli utenti attraverso le chat private, pagati con somme aggiuntive e una tantum) siano soprattutto coloro che puntano su una comunicazione più disinibita.
Per lo Stato Italiano il problema principale, attualmente, è quello dell’evasione fiscale. Ma ci sono anche altre questioni abbastanza allarmanti. Ma c’è ovviamente dell’altro. Alla base di tutto sembra esserci una grande e illusoria promessa di emancipazione economica, di indipendenza e rivalsa sociale, spacciata per libertà di espressione. Molte creator arrivano a OnlyFans per curiosità o semplicemente per cercare un’alternativa a lavori comuni sottopagati. Ma spesso non ottengono ciò che speravano. Ci sono casi come quelli di Belle Delphine, diventata in pochi giorni, a ventuno anni, famosissima e ricchissima proprio grazie alla sua attività sul social hot. E poi ci sono tanti altri creator che denunciano situazioni svilenti, scarsi guadagni e grande delusione generale.
Intanto, però, la promessa di facili guadagni spinge sempre più persone a iscriversi alla piattaforma, trasformando il sex-worker in una categoria professionale attrattiva. Ma il mercato in sé è parecchio opaco. La piattaforma è stata più volte accusata di frode e sfruttamento. I contenuti hanno in molti casi veicolato anche materiale pedo-pornografico.
E, in generale, tantissimi proventi, pur soggetti a tassazione, non sono stati regolarmente dichiarati. Per questo la Guardia di Finanza pensa a un giro di vite sul settore. Le content creator di OnlyFans dovranno dunque sperare che fra i loro ammiratori ci siano anche avvocati e commercialisti in grado di aiutarle in questo momento così critico.