LONDRA – Semaforo verde, cibo sano. Semaforo giallo, consumare con moderazione. Semaforo rosso, semel in anno licet insanire. Ovvero, cibo non proprio salutare da consumarsi di rado, non più di una volta l’anno. Il nuovo sistema a semaforo raccomandato dall’Inghilterra per classificare ed etichettare i prodotti alimentari presenti sul mercato europeo non è piaciuto all’Italia che ha già annunciato di dare battaglia a Bruxelles. Secondo il Belpaese infatti, la nuova etichettatura sarebbe lesiva degli interessi dei consumatori, ma anche dei produttori e degli agricoltori.
La questione sarà sollevata martedì in Consiglio europeo della Salute e la prossima settimana a quello dei ministri dell’Agricoltura. Il sistema, già adottato da una trentina di grandi distributori e dai discount inglesi, classifica agli alimenti come più o meno salutari in base al loro contenuto di grassi, sale e zucchero.
I consumatori sarebbero così scoraggiati all’acquisto dei prodotti col bollino rosso. Fatto che è evidentemente in contrasto con la libera circolazione dei beni sul suolo europeo oltre che con la normativa Ue sui prodotti Doc e Igp (Denominazioni e Indicazioni d’origine) riconosciuti come alimenti di alta qualità.
La stessa dieta mediterranea, patrimonio culturale dell’Unesco, sotto il regime dei semafori inglesi vedrebbe bollati come malsani gran parte dei suoi cibi, perché “troppo grassi”. Solo per fare alcuni esempi, ci ritroveremmo col bollino rosso sul parmigiano o l’olio d’oliva. Per non parlare dei salumi e di quasi tutti i formaggi.
Per questo l’Italia farà presente in sede di Consiglio Ue, quanto “semplicistico” sia il sistema anglosassone che non tiene conto di come i diversi prodotti alimentari possano essere combinati in una dieta sana ed equilibrata e neppure delle quantità consumate.
Il ministro italiano della Salute Beatrice Lorenzin, che ha incontrato a Londra il vice ministro della Salute Pubblica Jane Ellison, ha detto: ù
“Spaventare i consumatori è sbagliato, bisogna piuttosto promuovere la dieta mediterranea, il consumo di pesce, carni bianche, olio a crudo, verdure e frutta fresche, meno pane e pasta”.
Nel 2016 tutti i Paesi Ue saranno obbligati a introdurre l’etichetta nutrizionale con su scritti i principi nutritivi e l’apporto calorico di ciascun prodotto. Già a dicembre 2014, entrerà in vigore il Regolamento europeo 1169/2011, che prevede la completa tracciabilità del prodotto anche per le carni suine, avicole e ovi-caprine.
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