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Economia

Separazione e divorzio: come proteggere i propri beni dall’ex e non dargli nulla, ecco la normativa che ti salva

Dopo la separazione, e in prospettiva del divorzio, è ancora possibile proteggere i propri beni mobili e immobili. Ecco come.

In Italia, la divisione del patrimonio dopo una separazione dipende, per legge, dal regime patrimoniale scelto dalla coppia al momento della loro unione matrimoniale o civile. I regimi considerati dalla normativa sono tre. La comunione di beni, la separazione e la convivenza.

La comunione dei beni è il regime patrimoniale che si applica automaticamente per legge, qualora i coniugi non scelgano per altre soluzioni al momento del matrimonio. Il regime è regolato dall’articolo 159 del Codice Civile. Secondo la normativa vigente, in presenza di comunione, tutti i beni acquistati dopo il matrimonio vanno divisi equamente dopo il divorzio.

Sono dunque esclusi dalle spartizioni i beni acquistati prima del matrimonio, quelli ricevuti in eredità o donazione, i risarcimenti relativi a danni e i beni per uso personale o professionale.

Per quanto riguarda i beni immobili, ovvero i soldi sui conti correnti, la legge prevede una divisione al 50%, anche se questi conti sono alimentati dal reddito di un solo coniuge. Proprio in base a simili circostanze, la separazione e il divorzio, oltre a essere eventi tramatici dal significativo impatto emotivo per la coppia che si è sciolta e tutte le persone a loro vicine, sono spesso anche causa di preoccupazioni finanziarie. E di ulteriori, spesso pesantissimi litigi.

Tutti gli sposi in crisi si domandano come poter difendere il proprio patrimonio in caso di separazione o divorzio. Non tutti sono infatti consapevoli di ciò che succederà dopo il divorzio né sospettano cosa ne sarà della casa in cui la coppia ha vissuto, degli oggetti in essa contenuti o dei soldi in banca.

Come proteggere il proprio patrimonio personale durante una separazione

Anche se in Italia gli accordi prematrimoniali non sono scritture legalmente vincolanti, possono comunque essere utili per stabilire quelle che sono le aspettative e le intenzioni di entrambe le parti. Con un accordo si può insomma chiarire già in partenza i confini dei beni, mettendo dei paletti formali. Poi, però, in tribunale la scrittura non avrebbe alcun valore.

Strategie per difendere il proprio patrimonio dopo la separazione – blitzquotidiano.it

L’opzione migliore per tutelarsi già in partenza è ovviamente il regime della separazione dei beni, in modo da garantire che i beni acquisiti individualmente rimangono di proprietà del singolo coniuge. Bisogna tuttavia notare che anche con questo regime non è possibile chiedere la restituzione delle donazioni o delle somme spese per l’interesse della famiglia. Quindi se il coniuge A ha comprato una macchina al coniuge B non può pretenderla indietro.

Con la separazione dei beni, la casa resta al titolare, a meno che ci siano figli. In questo caso, infatti, il genitore con cui vivono i figli ha il diritto di abitazione fino a quando i figli non diventeranno autonomi. Infine, rispetto ai conti correnti, la spartizione sarà attuata solo sui conti cointestati.

In casi controversi, una soluzione può essere quella della vendita e della conseguente divisione dei beni. Laddove non ci sia accordo o modo di spartire i beni immobili di proprietà, si può procedere con una cessione per poi dividere il ricavato in parti uguali. L’altra soluzione utile, ma solo in presenza di figli, è quella di trasferire i beni immobili o altri diritti reali direttamente alla prole, per così proteggere il patrimonio.

Giuseppe Franza

Napoletano che vive e lavora a Roma. Scrivo per professione e diletto. Ho collaborato con varie riviste culturali e siti online, corretto bozze ed editato o riscritto libri. Mi piacciono la filosofia medievale, i film horror anni ’70 italiani e la musica krautrock.

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