Il Governo lavora ancora al calo della pressione fiscale: la riforma mira a un taglio delle tasse per i redditi oltre i 40.000 euro.
La Manovra 2025 prevede una riduzione del cuneo fiscale e una riforma degli scaglioni IRPEF. In particolare, il taglio del cuneo fiscale sarà esteso ai redditi fino a 40.000 euro, con un decalage (cioè una riduzione graduale) per i redditi tra 35.000 e 40.000 euro. Ma c’è anche chi parla di un taglio all’IRPEF per redditi anche oltre i 40.000 euro l’anno.
A oggi il Governo ha stanziato dei fondi che dovrebbero bastare a sostenere la riforma degli scaglioni IRPEF ma ci sono ancora un po’ di dubbi sulla sostenibilità finanziaria della misura. La riforma, che prevede la riduzione delle aliquote IRPEF a tre scaglioni (23% fino a 28.000 euro, 35% fino a 50.000 euro e 43% oltre i 50.000 euro), dovrebbe costare insieme al taglio del cuneo fiscale circa 18 miliardi di euro.
Altre critiche si solo levate nei confronti della manovra nella misura in cui prevede anche dei tagli alle detrazioni fiscali per i redditi superiori a 75.000 euro. Una questione che ha già sollevato preoccupazioni tra i contribuenti e le parti sociali. La paura principale è che la riforma potrebbe non essere sufficientemente equa, poiché i benefici fiscali potrebbero continuare a favorire soprattutto i redditi più alti. Ma dalla maggioranza tirano dritto. Anzi: puntano anche a risultati più importanti.
Forza Italia ha per esempio lasciato intendere di voler insistere sulla riduzione della pressione fiscale per i lavoratori oltre la soglia dei 40.000 euro lordi l’anno (così come previsto attualmente dal testo varato dal Consiglio dei ministri). E proprio il partito fondato da Berlusconi e oggi guidato da Antonio Tajani potrebbe presentare un emendamento ah hoc alla Camera alla manovra.
La nuova legge di Bilancio punta tutto sul tema della riduzione delle tasse. Il programma del Governo è sempre stato chiaro a tal proposito: l’obiettivo è semplificare e ridurre la pressione fiscale sui contribuenti. Per questo c’è stato il passaggio da quattro a tre scaglioni di reddito con aliquote del 23%, 35% e 43%. E sempre per la stessa ragione è arrivato il taglio del cuneo fiscale fino a 40.000 euro di reddito.
Ora si lavora per un’organizzazione più funzionale del quoziente familiare per tenere conto del numero di familiari a carico nel calcolo delle detrazioni e poi alla misura cara a Salvini: l’estensione della flat tax per le partite IVA fino a 100.000 euro di fatturato. Cosa succederà quindi da qui all’anno prossimo.
Non è escluso che il taglio dell’aliquota IRPEF dal 35 al 33% da gennaio del prossimo anno arrivi oltre i 40.000 euro, cioè fino a 60.000 euro lordi l’anno. Con la Legge di Bilancio il taglio del cuneo fiscale è stato reso strutturale e non dovrà essere rifinanziato tutti gli anni. Poi, sulla possibilità di alzare il tetto della flat tax al 15% per le partite IVA bisogna capire se il Governo potrà racimolare le risorse.
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