Siae, allarme sindacati: "Nessun piano, solo tagli"

ROMA, 21 GIU – Un istituto senza un piano strategico al passo con le nuove tecnologie e dai ''contenuti inconsistenti in materia di investimenti e sviluppo''; un management ''finalizzato'' e, in certi casi, al limite del conflitto d'interessi; un fondo pensionistico che rischia la dismissione; e una politica votata solo a risparmio e tagli. E' l'allarmante fotografia della Siae, raccontata oggi dai sindacati di Cgil Slc, Fistel Cisl, Ugl, Cisal e Siae Confsal, a tre mesi dal commissariamento dell'Ente pubblico per la tutela del Diritto d'Autore affidato a Gian Luigi Rondi, sotto la direzione generale di Gaetano Blandini.

''La gestione dell'attuale vertice – sostengono i sindacati – finora si e' caratterizzata solo per l'approvazione di un bilancio di previsione per il 2011 che paventa un deficit per il 2014 di circa 18 milioni di euro'' e per un piano che si concentra esclusivamente su ''un pesante taglio al costo del personale, salvo poi la recente nomina di 5 nuovi dirigenti'', ''numerose consulenze'' e ''diversi incarichi ricoperti ad interim dallo stesso dg''. Tra questi, anche la direzione del Fondo Pensioni per il personale Siae dove ''in gioco potrebbe entrare la dismissione del patrimonio immobiliare dello stesso Fondo (oltre 100 milioni di euro)''. Primo atto della nuova gestione poi ''e' stata l'erogazione di un cospicuo premio a favore del Direttore Generale''. Insomma all'assenza del necessario e urgente piano strategico che adegui l'Ente alle nuove piattaforme tecnologiche, si aggiunge, secondo i lavoratori, anche una situazioni di stallo, che negli anni ha fatto della Siae ''una prateria dove i manager pascolano per un paio di stagioni e poi vanno altrove con ricchi buono uscita''. Il buco paventato di 18 milioni, spiegano, sarebbe ottenuto solo non mettendo a bilancio ''i 26 milioni di euro di proventi'' che l'ente ha maturato, ad esempio, nella giacenza temporanea dei diritti d'autore. Quanto al nuovo management, contro cui non hanno ''nulla di personale'', dicono ancora i sindacati, sembra pero' ''chiamato appositamente per tagliare'' a tutto danno dei lavoratori Siae e degli autori minori o piu' giovani, che saranno sempre meno tutelati. Alcune nomine, aggiungono le organizzazioni sindacali, suscitano anche qualche ''perplessita''', come ''un ex poliziotto a guida dell'ufficio attivazione del piano strategico'', ''l'avvocato di fiducia del dg come subcommissario'' e ''Gianfranco Cerasoli a capo relazioni sindacali, carica che secondo una legge Brunetta e' in conflitto con quella di segretario generale Uil Beni Culturali''. Disponibili a ''un confronto con tutte le parti'', conclude Silvano Conti, coordinatore nazionale della CGIL, ''stiamo gia' pensando a un piano generale per l'Ente. Nessuno si illuda che tutto rientrera' nell'ombelico aziendale. Anzi, vogliamo che alla discussione sia data la valenza politica nazionale che merita''.

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