Incidere sempre di più sui tavoli europei e nazionali. E’ l’imperativo per le imprese della Gomma Plastica associate a Confindustria Veneto Est e in questa chiave va il recente accordo di collaborazione tra lo stesso Gruppo Gomma Plastica di CVE presieduto da Simonetta Tiberto con la Federazione nazionale Gomma Plastica presieduta da Marco Do, che punta ad assicurare il più stretto coordinamento nel supportare le imprese e una tempestiva informazione sulle novità tecnico-normative dei settori rappresentati e sulle iniziative congiunte in materia di relazioni industriali, lavoro e welfare.
“L’accordo siglato con Confindustria Veneto Est conferma la volontà della Federazione di consolidare i rapporti con le Associazioni Territoriali di Confindustria in cui sono presenti tante imprese delle due industrie” – commenta il presidente di Federazione Gomma Plastica, Marco Do -. Questa partnership con la nuova e importante aggregazione territoriale veneta ci fa particolarmente piacere perché intende non solo sviluppare attività sinergiche, promuovendo la reciproca adesione delle tante aziende che già sono socie di una delle due organizzazioni, ma punta anche a facilitare l’adesione delle numerose aziende gomma plastica sul territorio che sono fuori dal Sistema e che possono beneficiare dei servizi complementari delle due organizzazioni confederali”.
Il Veneto è la seconda regione dopo la Lombardia per numero di imprese nel settore (1.500 unità locali per 26.800 addetti) con un fatturato di 7,8 miliardi di euro (il 13,9% nazionale). L’industria italiana del riciclo conta 4.800 imprese, 236.365 occupati e genera un valore aggiunto di 10,5 miliardi (aumentato del 31% dal 2010 al 2020).
“L’esempio recente del regolamento europeo degli imballaggi, che pur con qualche miglioramento, non manca di impattare il nostro settore e i nostri territori” – spiega Simonetta Tiberto – ci ha fatto meglio comprendere come sia fondamentale lavorare come Sistema Italia nel muoversi compatti in sede europea per contrastare spinte ideologiche che, con il pretesto dell’ambientalismo, penalizzano la manifattura italiana e veneta che esprime un concreto approccio alla sostenibilità che si è dimostrato efficace e produttivo di lavoro, competenze e innovazione. Essere parte del sistema Confindustria, a livello territoriale e nazionale, è la leva per rafforzare ulteriormente questo lavoro di squadra per la tutela di un’industria strategica per il Paese”.
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