Il Sole in subbuglio ha prodotto il più potente brillamento solare che si sia registrato dai tempi delle grandi tempeste solari del settembre 2017: è accaduto giovedì 22 febbraio, alle 23:43 ora italiana, quando si è verificato un evento di classe X6.3, il più forte dell’attuale ciclo solare (cominciato nel 2019).
Lo rende noto l’Agenzia Spaziale Europea. L’episodio non è stato l’unico. Tra il 21 e il 22 febbraio, nell’arco di 23 ore, si sono verificati anche altri due brillamenti, di classe X1.8 e X1.7, sempre provenienti dalla stessa gigantesca macchia solare, indicata con la sigla AR3590.
I brillamenti solari non hanno prodotto espulsioni di massa coronale, ma le loro radiazioni ultraviolette hanno ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, causando blackout radio a onde corte sulle Hawaii e sull’Australia, secondo quanto riporta il sito Spaceweather.com.
Nuove sorprese potrebbero però arrivare nei prossimi giorni. La macchia solare AR3590 potrebbe produrre nuovi potenti brillamenti di classe X e a breve punterà dritto verso la Terra. Secondo l’Esa, un’eventuale espulsione di massa coronale potrebbe causare interferenze geomagnetiche.