Addio (o arrivederci) alle cartelle esattoriali: da gennaio 2025 partono due nuove misure per gli sgravi e la pace fiscale.
Il Decreto Legislativo numero 110 del 2024 introduce diverse novità piuttosto favorevoli ai contribuenti alle prese con debiti e cartelle esattoriali. La prima soluzione vantaggiosa riguarda il discarico automatico e anticipato. La seconda, invece, concerne le nuove modalità di rateizzazione per il pagamento dei debiti, con rate a seconda del reddito dichiarato.
Discarico automatico significa che l’Agenzia delle Entrate potrà rinunciare a riscuotere le somme non riscosse entro una certa data. Il termine è il 31 dicembre del quinto anno successivo all’affidamento. Superata questa soglia le cartelle esattoriali saranno automaticamente discaricate a partire dal primo gennaio 2025. Ed è prevista una procedura di discarico anticipato per quei contribuenti in una situazione accertata assenza di beni o laddove ci sia stata la chiusura di procedure concorsuali.
Inoltre, il citato decreto prevede una rateizzazione delle cartelle con tempi più lunghi: una via che faciliterà, in molti casi, il pagamento dei debiti da parte dei contribuenti. Tutto ciò grazie alla riforma della riscossione che dal primo gennaio consente di risolvere attraverso queste due vie maestre i sospesi espressi nelle cartelle esattoriali.
E potrebbe arrivare anche altre novità interessati dalla prossima Legge di Bilancio: c’è per esempio chi ipotizza si voglia attuare una nuova sanatoria (un’altra rottamazione). Intanto, già da gennaio, molti contribuenti saranno agevolati nel pagare le cartelle esattoriali a loro carico. Sfruttando la norma contenuta nell’articolo numero 13 del DL 110 si potrà infatti finalmente aderire alla rateizzazione più lunga per le cartelle esattoriali.
In attesa di buone nuove dalla Legge di Bilancio, dove qualcuno avanza l’ipotesi ci sia una nuova sanatoria con una nuova rottamazione, da gennaio ecco che ci saranno contribuenti che troveranno più facile pagare le cartelle esattoriali a loro carico. Perché l’articolo numero 13 del Decreto Legislativo numero 110 del 2024 ha introdotto una rateizzazione più lunga per le cartelle esattoriali.
In altri casi, l’Agenzia delle Entrate provvederà addirittura a cancellare le cartelle non pagate, rimandando all’Ente originario il credito. Ovviamente, non tutti i contribuenti potranno sfruttare questa scappatoia. La cancellazione è concessa al debito che non ha stipendio, pensione e beni attaccabili (e che è dentro procedure di fallimento). Senza queste “doti”, il debitore non godrà di questo vantaggio.
E, come anticipato, la cancellazione può arrivare anche d’ufficio, cioè senza nessuna domanda da parte del contribuente intestatario della cartella da annullare. Succederà con le cartelle che l’AdE già sa di non poter incassare: quelle inevase da più di cinque anni e relative a debitori senza beni da attaccare, senza conti correnti da pignorare e pure senza auto da fermare!
Sempre dal primo gennaio 2024, chi sta approfittando della rateizzazione per il pagamento dei debiti, e ha chiesto il massimo possibile di settantadue rate, potrà ora richiederne dodici in più, per un totale di ottantaquattro rate. E il numero massimo di rate da ottenere per contribuenti con debiti e cartelle fino a 120.000 euro salirà ancora negli anni a venire. Dopo l’ampliamento della dilazione prevista per il 2025, nel 2027 si passerà a novantasei rate. Nel 2029 a centotto e nel 2031 a centoventi (il numero già concesso a chi è in difficoltà economica).
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