Sony, terzo anno in 'rosso'

TOKYO – Sony stima di chiudere l'esercizio al 31 marzo scorso in rosso per il terzo anno consecutivo con la perdita netta consolidata di 260 miliardi di yen (2,3 miliardi di euro al cambio attuale), generata da un onere di 360 miliardi di yen per l'azzeramento anticipato dei crediti d'imposta. La brusca revisione dei conti, annunciata oggi dal direttore finanziario Masaru Kato si profila come il disavanzo piu' ampio della compagnia dai 293 miliardi di yen del 1995, ribaltando l' ipotesi di 70 miliardi di yen di utile netto diffusa a febbraio, prima del sisma/tsunami dell'11 marzo. L'impatto complessivo e' di circa 1,5 miliardi di euro a livello operativo al 2012 quanto alla catastrofe che ha colpito il nordest del Giappone: il gruppo nipponico, aggiornando le previsioni, ha detto di vedere oneri immediati per 17 miliardi di yen (relativi all'esercizio 2010/11) e altri 150 miliardi per l'anno fiscale in corso. ''Fino a quando non si e' avuto il terremoto, contavamo sul recupero dei risultati'', ha ammesso Kato in conferenza stampa, convocata d'urgenza secondo le regole nipponiche che impongono alle societa' quotate di comunicare (''senza indugio'') se le stime per l'esercizio superano o sono inferiori del 30% rispetto alle ultime pubblicate. Sony ha temporaneamente chiuso 10 impianti, inclusi quelli che producono batterie, microchip e smart card nelle prefetture di Fukushima, Miyagi e nelle altre aree colpite: tutti, tranne uno, hanno ripreso le operazioni almeno in parte. La situazione sulle forniture ''dovrebbe recuperare in modo significativo nella seconda meta' dell'anno fiscale'', ha spiegato Kato, anticipando di aspettarsi un secondo trimestre ''difficile, in ripresa pero' su aprile-giugno''. Sull'impatto degli attacchi hacker e del furto di dati di oltre 100 milioni di clienti a livello globale dal PlayStation Network, Sony valuta costi, ''ad ora conosciuti, approssivamente di 14 miliardi di yen al 31 marzo 2012''. La scorsa settimana, il numero uno del gruppo, Howard Stringer, e' stato aspramente criticato per la lentezza con cui la societa' ha informato i consumatori dell'attacco, una volta appurato. Per il produttore della console PlayStation, dei computer Vaio e delle tv Bravia, il percorso di recupero resta tutto in salita, a conferma del declino della societa' un tempo simbolo dell'eccellenza giapponese dell'elettronica, malgrado attese generiche di aumento delle vendite per quest'anno e di ritorno all'utile netto, con quello operativo a 200 miliardi di yen nel 2011/12, come nell'anno appena concluso. Giovedi' Sony diffondera' i dati dell'ultimo anno fiscale ed e' prevedibile che gia' domani la Borsa reagisca al profit warning, con il titolo che ha perso un quarto del suo valore da gennaio, contro il 7% accusato dal Nikkei.

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