Crisi, Spagna e Francia tagliano stipendi e spese dei ministri

Il premier spagnolo Zapatero

Spagna e Francia cominciano a tagliare su stipendi e spese dei politici. Le stesse misure che ha annunciato in Italia il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il governo del premier socialista Zapatero ha deciso di auto-tagliarsi gli stipendi del 15% nel quadro del nuovo piano di austerità. In Francia invece il primo ministro Fillon ha invitato i ministri a tagliare le spese del 10%.

La manovra spagnola è stata annunciata la vicepremier Maria Teresa de la Vega dopo la riunione del Consiglio dei ministri che ha approvato il nuovo “giro di vite” annunciato da Zapatero la settimana scorsa. Oltre al taglio del 15% delle retribuzioni dei ministri, il governo ha deciso una riduzione del 10% degli stipendi dei segretari di Stato, del 9% di quelli dei sottosegretari e dell’8% per i direttori generali dei ministeri.

La nuova misura decisa da Madrid prevede fra l’altro un taglio del 5% degli stipendi dei funzionari, un congelamento delle pensioni dal 2011, tagli della spesa sociale e degli investimenti pubblici. Il piano permetterà di ridurre di ulteriori 15 miliardi di euro la spesa dello Stato nel 2010 e nel 2011.

Il premier francese Francois Fillon ha invece inviato una circolare in cui invita tutta la sua squadra di governo a ridurre le spese del 10% entro il 2011. Non si tratta solo di una “raccomandazione” ma di un vero e proprio obiettivo vincolante. Il taglio riguarderà i costi di rappresentanza ma anche le missioni e il numero di collaboratori dei ministri.

A dare l’esempio è stato lo stesso Fillon che ha rinunciato al secondo aereo di scorta che per motivi di sicurezza seguiva il Falcon di Stato durante tutti i suoi spostamenti. Il premier ha anche fatto ridurre la cilindrata delle auto di servizio nel palazzo del governo e ha ridotto le spese di rappresentanza dell’8,5% rispetto al 2008.

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