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Spending review, Camusso: “Ora tagliare sulle consulenze”

di Maria Elena Perrero |2 Luglio 2012 9:22

ROMA – Gli statali ”hanno già compiuto sacrifici con il blocco per tre anni dei contratti” e ”con strette ulteriori la crisi si avviterà su se stessa”: lo dice la leader della Cgil Susanna Camusso, in un’intervista al Mattino.

Secondo la segretaria del maggiore sindacato italiano ”cosa diversa è incidere su un miliardo e mezzo di consulenze e società costituite dalle amministrazioni spesso per garantire solo posti di potere ad alcuni”.

Alla vigilia dell’incontro con il governo per parlare di spending review, Camusso fa sapere che ”di tagli lineari non se ne parla”. Anche perché ”pensare a un’operazione sugli organici della Pa significherebbe immaginare una riduzione dei servizi, senza dimenticare che soprattutto nel Mezzogiorno il pubblico funge anche da ammortizzatore sociale”.

Il sindacato è comunque pronto ad ”affrontare il problema delle consulenze e di una centrale per l’acquisto dei beni. Si guardi poi al patrimonio pubblico e si tenti di valorizzarlo, siamo pronti inoltre a discutere di come viene formata la pubblica amministrazione anche nel Mezzogiorno” oltre ad avere messo sul tavolo la proposta di pagare ”parzialmente gli stipendi alti di alcuni in Bot per finanziare il debito pubblico”.

Niente da fare nemmeno sulle pensioni dei dirigenti: ”No a cambi in corsa sulle regole previdenziali – dice Camusso – perché se sono sbagliate vanno cambiate per tutti”. Quanto alle parole dell’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne dopo la sentenza su Pomigliano, per Camusso si tratta di ”dichiarazioni che compromettono la dignità nazionale” perche’ ”le leggi del nostro Paese non possono essere definite folclore. E’ giunto il momento – conclude il leader Cgil – di chiedersi perché la Fiat non vende auto rispetto ai concorrenti tedeschi e francesi”.

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