ROMA – Tagli ai militari di 18 mila unità, 100 milioni di euro in meno per gli investimenti nelle armi. Il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola ha presentato la bozza della spending review del suo ministero al Quirinale. Una delle ipotesi è quella di accelerare l’esodo del personale, sfruttando la deroga alla riforma delle pensioni per i dipendenti pubblici. Altra ipotesi è quella di ridurre di 10 milioni di euro il fondo per le vittime dell’uranio impoverito. Preoccupazione e’ stata espressa dal Cocer Interforze, che ha lamentato di non essere stato ”convocato da parte del Governo come i sindacati confederati”.
Le ipotesi di Di Paola portano ad un taglio di 18mila militari, contro i 40 mila di precedenti bozze per i tagli alla spesa in 10 anni. A rischio anche 558 tra generali ed ammiragli, che rientrano nel taglio del 20% dei dirigenti. Per le armi saranno stanziati 100 milioni di euro in meno.
Ridotti anche i contributi all’Agenzia Industrie Difesa, che tra il 2012 ed il 2014 passeranno da 16 a 11,8 milioni. Anche le missioni all’estero saranno oggetto di tagli. Il ministero rimarrà in Afghanistan fino al 2014, ma nei prossimi mesi rientreranno centinaia di soldati per 8,9 milioni di euro di risparmio.
Il generale Domenico Rossi, presidente del Cocer, ha detto: “Questi tagli sono politicamente inaccettabili”. I militari sarebbero d’accordo alla revisione del budget, ma contestano lo slogan del generale Di Paola per la sua riforma: “Meno generali e più tecnologia”.
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