MILANO – Lo spread scende sotto i 300 punti (di poco e per poco, ma è un dettaglio), la Borsa sale, Mario Draghi pronuncia, tra mille cautele la parola “ripresa” associata all’anno 2012. Persino dalla derelitta Grecia arrivano spiragli di ottimismo: l’operazione swap, ovvero la nuova scadenza dei titoli di debito con tanto di taglio del valore, sta andando bene.
Per sapere se l’ottimismo è fondato, però, bisognerà attendere almeno fino alle 7 di domani mattina, quando verranno pubblicati i dati ufficiali e definitivi. Si tratta, infatti, di un’operazione volontaria. A stanotte c’erano state il 58% di adesioni allo swap, boccata d’ossigeno provvisoria su cui i mercati, oggi, scommettono. E lo stesso ministro dell’Economia greco, Evangelos Venizelos, non può fare a meno di dirsi ottimista: “Se tutto va bene domani diremo ai Greci di aver tolto loro debiti per 105 miliardi di euro”. I dubbi, però, almeno fino a domani restano.
In Italia, invece, mentre Mario Monti teme per l’allargarsi dello “spread tra partiti” è lo spread vero, quello tra i btp e i bund tedeschi a dare soddisfazioni. Per la prima volta da settembre 2011, infatti, il divario tra le obbligazioni è sceso sotto i 300 punti base con rendimenti al 4,8%. Non è sceso di molto e non è sceso per molto visto che, nel primo pomeriggio, è risalito poco sopra quota 300. Conta, però, la “soglia psicologica” infranta: si può fare, si può scendere ancora.
Si barcamena tra ottimismo e il portare acqua al proprio mulino il presidente della Bce Mario Draghi secondo cui le misure straordinarie della Bce, assieme al consolidamento fiscale hanno provocato un ”miglioramento significativo” e il maxi-prestito triennale alle banche ”dara’ ulteriore sostegno alla stabilizzazione dei mercati finanziari”. Scenario migliorato, quindi, anche se, come al solito “permangono i rischi”. Secondo Draghi “siamo tutti sulla stessa barca e credo non ci sia nulla da guadagnare da litigi e dichiarazioni pubbliche esterne al consiglio direttivo” della Bce.
Infine la parola “magica”. Per il presidente della Bce nel 2012 ci sarà una “graduale ripresa”. La speranza è che abbia ragione. Secondo Draghi, poi, non c’e’ ”alcun modo” di ottenere una maggiore solidarieta’ fra i Paesi dell’area euro se questi non cederanno ”parte della propria sovranita’ di bilancio”.