Merkel ripete: “Di eurobond non se ne parla”. E Milano chiude a -4%

ROMA – La Borsa di Milano chiude la seduta con un -4%. Un numero da allarme in una giornata caotica come non mai. E non a a caso. Angela Merkel da Berlino torna a ripetere che di eurobond, eurobill e similiari non se ne parla. Anzi, che se il vertice Ue del 28 giugno, quello più atteso dell’anno, si punta tutto su questi argomenti si rischia di tornare a casa a mani vuote. E ancora prima di arrivare al 28 già lunedì 25 i mercati hanno iniziato a fiutare l’aria di immobilismo che sfiora Bruxelles ma non solo.

A quel vertice, quello che per molti deciderà le sorti della moneta unica, non andrà il premier greco Samaras. Un’operazione all’occhio che ha già avuto il potere di rimandare di qualche giorno l’incontro con gli ispettori della Troika (Ue, Fmi, Bce). E lunedì arriva la notizia delle dimissioni del neo ministro dell’Economia Rapanos “per motivi di salute”. La Grecia vuole strappare più morbidezza sulla manovra di rientro dal debito, la Germania preme per il “no” e Atene, di fatto, prende tempo.

Questi elementi si traducono in una giornata di Borsa particolarmente faticosa. Lo spread Btp-Bund ha chiuso la giornata a 450 punti. Quello spagnolo a 509.

Secondo il cancelliere tedesco il problema non è la condivisione del debito ma l’unità politica e comunque, con l’attuale costituzione gli Eurobond oltre che “sbagliati” sono “irrealizzabili”. Parole che si inseriscono in una giornata da dimenticare per i mercati europei e italiani in particolare. Attorno alle 16 di lunedì Milano è la peggiore borsa europea e perde oltre il 3%, poco dopo peggiora ulteriormente chiudendo la seduta a -4,02%.

“Con il governo di Mario Monti l’Italia può risolvere bene i problemi” ha detto Martin Kotthaus il portavoce del ministro tedesco Wolfgang Schaeuble a Berlino, rispondendo a una domanda sulle difficoltà delle banche italiane. Per il Financial Times il Professore può fare anche di più: “Salvare l’euro”, se sarà in grado di “parlar chiaro a Merkel e ai poteri forti”.

Come ampiamente annunciato, Madrid ha ufficializzato lunedì mattina all’Eurogruppo la richiesta di aiuti “fino a 100 miliardi di euro” per sostenere le banche. Un impegno più preciso, ha detto il ministro delle Finanze spagnolo Luis De Guindos nella lettera indirizzata al presidente Jean-Claude Juncker, sarà indicato più avanti quando saranno state valutate nel dettaglio le aree di rischio. Un memorandum di intesa per il pacchetto di aiuti sarà firmato il 9 luglio. Secondo le stime circolate sin qui, serviranno 62 miliardi di euro per salvare il sistema bancario in crisi.

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