Standard&Poor’s conferma rating: “Con governo Letta stessi rischi”

NEW YORK – Il governo di Enrico Letta non fa cambiare il rating sull’Italia di Standard & Poor’s. L’agenzia americana sottolinea che i rischi per l’economia restano. In particolare rimane il pericolo che la ripresa non arrivi nemmeno nella seconda metà del 2013.

”La formazione del nuovo governo guidato dal premier Enrico Letta non ha immediate implicazioni per il rating dell’Italia”, confermato a ‘BBB+’. ”Non è chiaro se la nuova coalizione di governo sarà in grado di attuare riforme pro-crescita. Le iniziali parole del premier Enrico Letta suggeriscono un’intenzione a rallentare ma non invertire la velocità di risanamento. Sappiamo inoltre che la legge elettorale potrebbe essere riformata e questo, a nostro avviso, rafforzerebbe la capacità di azione dei futuri governi”.

”Con un debito a circa il 125% del pil (Prodotto interno lordo) alla fine del 2012 contro il 103% della fine del 2007, la flessibilità fiscale dell’Italia è limitata. Un’inversione rispetto alle recenti misure di entrate non sarebbe compatibile con le nostre attese di un picco del debito alla fine di quest’anno, afferma Standard & Poor’s. Riteniamo che ci sia un significativo rischio che l’economia italiana possa non riprendersi nella seconda metà del 2013. L’economia infatti potrebbe continuare a contrarsi e questo mettere a rischio l’appoggio politico e fiscale alle riforme”.

La debolezza dell’economia, avverta l’agenzia di rating, si fa sentire sulle banche che, se dovessero impiegare di più a risanare i loro bilanci creerebbero ulteriori problemi al credito, soprattutto per le piccole e medie imprese.

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