ROMA – Stangata d’autunno? No-comment di Padoan non esclude manovra da 20 mld nel 2015. “Semplicemente” nessuna manovra in arrivo. Certo, la ripresa tarda ad arrivare e il governo avrà “margini più stretti” per agire, ma questo non vuol dire che ci sarà bisogno di una correzione dei conti in corso d’anno. A ribadirlo è Pier Carlo Padoan, dopo che la settimana scorsa lo stesso premier Matteo Renzi aveva escluso una manovra bis.
Stangata d’autunno? Il chiarimento sulla manovra arriva con un tweet che Padoan ha scritto di suo pugno (firmato PCP) dopo che il “no comment” rilasciato ai cronisti al termine dell’informativa sugli esiti dell’Ecofin aveva scatenato le perplessità della politica. “Stangata d’autunno”, titola oggi il Fatto Quotidiano, per una volta d’accordo con l’ex ministro Brunetta che parla di una relazione di Padoan “esoterica e omissiva” perché per evitare una manovra servirebbe “un miracolo” e in realtà “ci attende un autunno tragico”.
Def 2015 da 23 miliardi. Stefano Fassina, prendendo spunto dall’ammissione del Tesoro che i dati sula crescita vanno male ma che questo non impedirà di onorare gli impegni sottoscritti in Europa a partire dal pareggio di bilancio dal 2016, quantifica in 23 miliardi l’ordine di grandezza del la finanziaria (Def) del 2015, senza contare l’estensione del bonus da 80 euro promesso a Partite Iva e pensionati.
Bonus 80 euro, caccia a 7 miliardi. La conferma che l’attuale taglio del cuneo fiscale da 80 euro al mese sarà confermato, in ogni caso varrà 10 miliardi di cui solo un terzo è coperto.
Dunque in sintesi resterebbero da individuare coperture finanziarie per almeno 7 miliardi solo per confermare la misura in vigore. Ma il conto salirebbe in caso di estensione alle altre categorie. Senza contare che l’esecutivo deve assicurare il finanziamento, per un ammontare fino a 6 miliardi, di spese e riduzioni fiscali a beneficio di varie categorie che ogni anno vengono finanziate proprio in occasione della legge di Stabilità. (Luca Cifoni, Il Messaggero)
Il tesoretto dello spread. Unica nota positiva resta la diminuzione della spesa per interessi sul debito grazie all’assestamento verso il basso dello spread. E’ per questo, e in previsione di tempi peggiori (basta guardare le fibrillazioni geopolitiche dall’Ucraina a Gaza), che il Governo ha piazzato più Bot e Btp del necessario: una riserva da 92 miliardi di liquidità che ha elevato la quota di debito pubblico per sfruttare la “finestra di opportunità” (Padoan) dei bassi interessi ed evitare di esser costretti a indebitarsi in futuro a interessi molto più gravosi.
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