ROMA – Statali, precari: altri 6/7 di proroga per i contratti a termine, poi sarà quel che sarà, nel senso che non è previsto nessun meccanismo automatico di prosecuzione del lavoro né di stabilizzazione (l’agognato contratto a tempo indeterminato). La soluzione indicata dal Governo è a costo zero, poiché impegna le amministrazioni alla proroga fino a luglio dei contratti a termine a condizione che abbiano il budget necessario senza sforare i vincoli introdotti nel 201 e il taglio del 50% delle risorse. Il Sole 24 Ore confida che questo avverrà per tutti i 250 mila precari stimati.
La “ghigliottina” sui contratti è stata dunque fermata, sia pure a tempo. Tempo utile per definire una riforma, o perlomeno una risistemazione delle dinamiche contrattuali nella P.A. Cioè, come assumere, con quali causali, quando ammettere deroghe sul limite dei 36 mesi, i nuovi termini per i rinnovi. Oggi, per esempio, i 250 mila precari sono il 35% in meno del 2007, quando erano 386 mila. Una materia enorme che verrà affrontata insieme a sindacati e Aran di qui a luglio per definire un accordo quadro per gli anni a venire.
Quello che il Sole 24 Ore è stato in grado di anticipare è un’apertura importante per l’inserimento definitivo dei precari, al momento senza alcuna prospettiva scontata che assicuri la sua stabilizzazione. La novità è che i cosiddetti “terministi” (i titolari di un contratto a termine) beneficeranno di una scorciatoia nei concorsi pubblici: la loro qualità di terminista, cioè la loro esperienza nella P.A. varrà come titolo di merito nelle graduatorie.