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Stati Uniti, il governo ha avviato un’indagine antitrust sulle grandi aziende tecnologiche

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Il logo di Facebook (foto Ansa)

ROMA – Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’ampia indagine antitrust sulle grandi aziende tecnologiche americane per verificare se le piattaforme online abbiano soffocato la concorrenza, ostacolato l’innovazione o danneggiato in altro modo i consumatori. Un numero crescente di legislatori ha chiesto una regolamentazione più severa per le big dell’high-tech, sottoposte a un attento esame a seguito di una serie di scandali che hanno compromesso la privacy degli utenti. Negli ultimi mesi il presidente Donald Trump ha criticato costantemente le grandi aziende tecnologiche, ha spesso affermato che società come Facebook e Google sono prevenute contro di lui e i politici conservatori.

Il Dipartimento di Giustizia non ha identificato società specifiche ma ha affermato che l’indagine prenderà in considerazione le preoccupazioni sollevate su “ricerca, social media e alcuni servizi di vendita al dettaglio online”, un riferimento sembrerebbe a Google, Amazon, Facebook e potenzialmente ad Apple. Il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, in un’intervista a Cncb ha avuto parole dure contro i big dell’high-tech:”Negli Stati Uniti, Amazon ha distrutto l’industria delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, non ci sono dubbi sul fatto che limiti la concorrenza”. Per gli scandali sulla privacy, Fecebook ha ricevuto una multa da cinque miliardi di dollari e secondo due persone informate in merito, la società avrebbe accettato di pagare. Come parte dell’accordo, Facebook accetterà anche nuove direttive in cui la privacy degli utenti sarà adeguatamente protetta, affermano le fonti. Il Washington Post ha riferito che la FTC, Federal Trade Commission, sosterrà gli utenti fuorviati da Facebook nella gestione dei numeri di telefono e sull’uso dell’autenticazione a due fattori. Il Post ha inoltre riferito che FTC ritiene che Facebook abbia fornito informazioni insufficienti a circa 30 milioni di utenti su un sistema di riconoscimento facciale, un problema identificato in precedenza da Consumer Reports.

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