Lo stato sociale in Italia costa 145 miliardi di euro: ecco come è ripartita la spesa

Una nota diffusa dal ministero del Lavoro analizza il trend della spesa sociale di questi ultimi anni in Italia.

Invalidità: Nel 2009 quasi 39 miliardi di euro sono stati spesi dallo Stato per misure legate all’invalidità: 16 per le pensioni assistenziali e gli assegni di accompagnamento (per 2,6 milioni di prestazioni complessive e il 9,5% di over 65 coinvolti), altrettanti per le prestazioni previdenziali e le rendite Inail (di cui 10 miliardi erogazioni che si sono trasformate in pensioni di vecchiaia al compimento del 65mo anno di età), 620 milioni di euro per le misure in favore di coloro che si occupano di fornire assistenza ai disabili (legge 104) con copertura contributiva all’Inps e 2,3 miliardi di euro per le detrazioni in spese mediche e sanitarie.

Famiglia: 77 miliardi è la spesa complessiva dello stato per il sostegno alle famiglie italiane. Gli assegni familiari incidono nel 2009 per 6,5 miliardi di euro sulle casse pubbliche, tre miliardi di euro è invece l’ammontare dell’indennità di maternità.

Il dato più alto è però quello legato alle pensioni e alle rendite ai superstiti: 35 miliardi di euro pari 2,3 per cento del Pil. Si tratta di una voce di spesa  che si rivolge a una fascia di popolazione anziane e interessa 4,5 milioni di beneficiari. Sono 12 i miliardi di euro impegnati dallo Stato per coprire le detrazioni dei familiari a carico (0,8 per cento del Pil), con l’effetto di spostare il potere d’acquisto da chi è privo di oneri familiari a chi ne è gravato. Infine 15 miliardi di euro per l’esenzione all’Irpef degli assegni al coniuge separato per il suo mantenimento e quello dei figli.

Lavoro: L’aumento di tre punti percentuali nell’ultimo anno della disoccupazione (Bankitalia rileva che la percentuale degli inattivi è all’11 per ccento) ha avuto un effetto moltiplicare sulle erogazioni per la cassa integrazione: se nel 2007 queste erano 490 mila, ora sono 2,2 milioni, per un controvalore complessivo pari a 18,2 miliardi di euro, esattamente il doppio rispetto al 2007.

Minore peso sulle casse pubbliche per le detrazioni a chi versa i contributi a fondi di previdenza complementare (il gettito richiesto allo Stato è pari a 400 milioni di euro nel 2009). Mentre la detassazione dei premi di produttività – misura introdotta in via sperimentale nel 2008 e poi prorogata – è pari a un miliardo di euro di copertura.

Casa: La spesa fiscale e quella diretta sono le due parti del welfare dedicato alla casa. Oltre un miliardo di euro è il contributo pubblico alle politiche locali, attraverso i trasferimenti alle regioni. Sono 7 i miliardi di euro per le politiche di agevolazione fiscali: dalle misure per l’accesso all’alloggio, di proprietà o in locazione, alle detrazioni sull’affitto e sul mutuo per la casa principale.

E infine c’è il riconoscimento di mutui agevolati per gli iscritti all’Inpdap. Prestazione alla quale possono usufruire i dipendenti pubblici, attraverso il versamento di un’apposita quota contributiva. Ebbene, sono stati 18 mila i beneficiari di mutui agevolati nell’ultimo triennio.

Gestione cookie