Gli azionisti di Stellantis, il gruppo automobilistico franco-italiano nato dalla fusione tra Fiat e Peugeot, hanno approvato il maxi stipendio dei manager. A far discutere è in particolare quanto percepisce l’amministratore delegato Carlos Tavares: 100mila euro al giorno, ovvero 4mila euro l’ora. Una cifra all’incirca 27mila volte superiore a quello che percepisce un operaio dell’azienda. Uno stipendio di Tavares equivale a quello di mille lavoratori di Mirafiori, una delle fabbriche simbolo della Fiat. Qui Stellantis ha annunciato lo stop completo per due settimane della produzione per oltre 2mila lavoratori delle linee della 500 elettrica e delle Maserati.
C’è una logica dietro all’annuncio, in contemporanea, di un compenso mostruoso ad un manager e della cassa integrazione per 2mila operai? Qualcuno potrebbe commentare “è il capitalismo, bellezza”. Si potrebbe però far notare che oltre ai profitti e alla necessità di riequilibrare i conti, servirebbe anche smettere di decentrare e di produrre automobili in Polonia o Turchia o Serbia. Automobili che, è il caso della nuova Alfa Romeo Milano, portano poi nomi altisonanti che richiamano ad una presunta italianità anche quando vengono prodotte all’estero. E infatti la Milano prodotta in Polonia ora ha cambiato nome in Junior per via del rischio, per Stellantis, di incappare nella legge approvata nel 2003 sull’“Italian Sounding” nata proprio per tutelarci dai falsi prodotti italiani. E un’Alfa prodotta fuori dall’Italia (è la prima auto del marchio non prodotta in patria) ma con un nome del genere è considerata giustamente un falso.
Il presidente John Elkann, all’assemblea dei soci riunita ad Amsterdam (Stellantis ha il suo quartier generale in Olanda per ragioni fiscali ndr) e trasmessa in streaming sul sito web della società, ha dichiarato: “Possiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo raggiunto dalla nascita di Stellantis solo tre anni fa, c’è sempre qualcosa in più da fare. E abbiamo la passione, la mentalità e l’energia positiva per fare ancora meglio per la società in cui operiamo”.
Nel 2022 il compenso di Tavares suscitò le ire del presidente francese Emmanuel Macron, che bollò come ‘‘scioccante ed eccessivo” l’ammontare ‘‘astronomico” della sua retribuzione. Stellantis fece notare che questi compensi sono in linea con quelli delle multinazionali. Ora sul piede di guerra ci sono i sindacati italiani anche per la concomitanza con la nuova cassa integrazione a Mirafiori e con il nodo legato alla produzione di auto in Italia. “Lo stipendio annuale di Carlos Tavares vale il salario di mille lavoratori di Mirafiori. E’ sempre più urgente l’incontro a Palazzo Chigi con la premier Meloni e Tavares”. Ad affermarlo è Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore mobilità. “Si usino profitti e stipendi per produrre più auto in Italia” osserva Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte.
Oroscopo settimanale, lsettimana dal 17 al 23 novembre 2024: le previsioni degli astri per tutti…
Buio “fitto”, si potrebbe dire con un gioco di parole, nella vicenda della vicepresidenza esecutiva…
Antonella Clerici ha sorpreso il pubblico con la sua nuova forma fisica: la conduttrice ha…
Il taglio dei fondi per i giornali non è un quadro di Lucio Fontana, scrive…
Jannik Sinner, 23 anni, ha vinto le Nitto Arp Finals a Torino. Ha battuto in…
Negli ultimi anni, il lifting brasiliano (BBL) si è rivelato una pratica estremamente rischiosa, causando…