Stipendi italiani bassi: 22.329 medio per un single (Francia 24.908, Germania 29.776). E calanti: -2,9% in 30 anni. Perché…

Stipendi italiani bassi, bassi nel pubblico impiego e nel privato. Bassi rispetto agli stipendi dei lavoratori dipendenti sia pubblici che privati in altri paesi europei. E non è una novità, è l’ultima conferma di una tendenza lunga molti decenni. Stipendi italiani bassi, questo più o meno si sa e non da oggi. Quel che non si sa, non si vuol sapere o comunque molto poco si vuole dire è che non potrà mai davvero essere altrimenti fino a che il fisco e il welfare (e la politica) saranno quello che sono. 

Quanto bassi?

Lo stipendio medio italiano per un lavoratore dipendente è pari a 22.339 euro annui. Lo stesso lavoratore dipendente single in Francia ha stipendio medio di 24.908 euro (circa il 10% in più) e, se tedesco, il lavoratore dipendente single ha stipendio medio annuale di 29.776 euro (circa il 30% in più di quello italiano).

Gli altri crescono, quello italiano cala

Ancora peggio: negli ultimi trenta anni la retribuzione media del lavoratore dipendente francese o tedesco (ma anche spagnolo e di tanti altri paesi europei) è andata aumentando. Non in Italia dove anzi è arretrata del 2,9 per cento in tre decenni.

Urge un perché

Parola chiave: lavoratore dipendente. Il lavoratore dipendente italiano ha stipendio basso ma non costa né poco né basso al datore di lavoro e versa al fisco in varie forme quote non basse, anzi crescenti del suo reddito potenziale. Detto in termini iper semplificati, lo stipendio è basso perché lo stipendio è ciò che resta dopo che il costo del lavoro, le tasse e i contributi si sono prese le rispettive, ampie, porzioni.

Lavoratore dipendente paga due volte e paga per tre

Il lavoratore dipendente paga in Italia due volte. Una volta con le tasse, non basse, a lui trattenute dalla “ritenuta alla fonte”. E questo si vede e più o meno si sa. Meno si vede e si sa di quando il lavoratore dipendente paga la seconda volta: con l’altissimo costo del lavoro, il suo lavoro, il suo contratto. Metti 100 gli euro destinati al lavoratore dipendente: 30 se non più non gli arrivano in tasca perché vanno a pagare il welfare (suo e di tutti gli altri), quasi 30 non gli arrivano in tasca perché le paga di Irpef o altre tasse e imposte. Gliene restano quaranta. Così si formano e si incancreniscono gli stipendi bassi nel sistema Italia.

Paga per via di tasse e contributi quel che i non dipendenti e gli esentati non pagano

Perché sistema? C’è una logica? C’è una ragione? Certo che ci sono. Il fisco legno storto e il welfare mano storta hanno bisogno di soldi, fondi, risorse, quattrini. Non possono averli dal lavoro non dipendente che storicamente e massicciamente in Italia paga poco o nulla in relazione alle prestazioni di welfare di cui gode.

Solo gli italiani con reddito dichiarato sopra i 50 mila euro l’anno pagano l’equivalente in termine pro capite di quanto si avvalgono in termini di spesa sanitaria, scolastica, previdenziale e attinente a tutti gli altri servizi pubblici. Anzi pagano più dell’equivalente della spesa pubblica per loro stessi. Pagano anche per gli altri, per circa il 60/70 per cento dei contribuenti italiani che versano molto meno di quanto ricevono dal welfare. Tutto giusto dentro una cultura social-mutualistica se a 50 mila lordi annui si fosse ricchi o se a pagare di più per gli altri fossero davvero i più agiati. Ma non è così, è il contrario.

Lavoratori non dipendenti più esentati a vario titolo

Lavoratori non dipendenti più esentati a vario titolo dalla contribuzione secondo i propri reali redditi fanno una grande parte dei contribuenti. Anche senza voler aggiungere i non proprio pochissimi evasori. E questo fa sì che non vi sia corrispondenza, neanche approssimativa, tra la condizione di contribuente e quella di cittadino. Rispetto alla spesa pubblica e alla quota parte di questa spesa che direttamente gli arriva tutti cittadini al cento per cento alla stazione incassi. Ma alla stazione pagamenti i contribuenti a tutto titolo sono meno della metà, quasi solo un terzo.

Il lavoro dipendente deve finanziare, pagare per via di tasse e costo del lavoro stesso, quel che di welfare e spesa pubblica i non dipendenti e gli esentati non pagano. Per questo gli stipendi sono bassi, sono bassi gli stipendi di quelli che pagano tutto e di più del loro per consentire a milioni di semi paganti del loro di avere sanità e scuola e trasporti e polizia e pensioni come se avessero pagato tutto.

Gestione cookie