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Sulla barca arriva la tassa “anti-furbetto”. Non sul possesso ma sulla detenzione reale

di Daniela Lauria |1 Marzo 2012 13:32

ROMA – Arriva una norma anti-furbetti per far pagare ai possessori di yacht le imposte finora aggirate immatricolandolo in uno stato straniero. L’articolo del decreto liberalizzazioni che modifica la tassa sullo stazionamento prevista dal decreto Salva-Italia, la ha trasformata in una imposta sulla detenzione reale della barca, e non sul possesso. In questo modo se e’ immatricolata all’estero ma e’ usata concretamente da un cittadino residente fiscalmente in Italia dovra’ pagare la tassa.

A spiegarlo Luigi Grillo, presidente della commissione Trasporti del Senato, e primo firmatario dell’emendamento sulla nautica recepito nel testo del decreto.     ”La tassa di stazionamento prevista dal decreto Salva Italia – spiega Grillo – era strutturata come una tassa di soggiorno, il cittadino italiano poteva quindi legittimamente sottrarvisi spostando l’unita’ da diporto all’estero, quello straniero era invece costretto a pagarla se intende sostare nelle nostre acque. Questo mette a rischio 1,4 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture portuali e 8.900 posti di lavoro, ma soprattutto, secondo l’Osservatorio Nautico Nazionale di Genova, ha comportato la fuga di 27mila unita’, danneggiando gravemente tutta la filiera e azzerando la spesa in Italia per ormeggio, rimessaggio, manutenzione, ricovero e tutte le spese relative all’uso di queste imbarcazioni”.

Di qui la trasformazione in una imposta annuale non tanto sul possesso quanto sulla detenzione reale. QUindi, spiega il senatore, ”se immatricolo la barca a Londra ma poi la uso io che sono un cittadino fiscalmente domiciliato in Italia, sono tenuto a pagarla.  In pratica allineando la norma  a quanto previsto dal decreto Salva Italia per le case detenute all’estero”.

Grillo giustifica la scelta di abbassare notevolmente le aliquote: ”quando fu fatto il decreto Salva Italia si pensava che le barche piccole fossero molto maggiori, mentre in realta’ il numero di quelle grandi e’ superiore alel aspettative. Gli introiti che arriveranno da queste sara’ maggiore e quindi abbiamo potuto alleggerire le aliquote in base al principio di ‘pagare tutti per pagare di meno’. Il gettito e’ oltretutto accresciuto considerevolmente, oltre a essere certo e facilmente esigibile – conclude il senatore – contrariamente a quanto avviene con la norma vigente”.

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