Il fisco ha fatto partire i controlli a tappeto del Superbonus: chi saranno i primi contribuenti coinvolti e chi rischia.
Sono partiti i controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate sul Superbonus. Nel mirino del fisco sono finiti i contribuenti che hanno ristrutturato con l’agevolazione senza però ancora aggiornare i dati catastali dell’immobile. Le prime lettere di compliance sono già state inviate dall’amministrazione tributaria. Ma chi saranno i primi a riceverle? E chi rischia grosso?
L’avvio dei controlli era stato anticipato a fine 2024 dall’ex direttore AdE Enrico Maria Ruffini. Al momento l’Agenzia delle Entrate sta incrociando i dati in suo possesso con la banca dati del Catasto per scoprire i contribuenti da sottoporre ai controlli e ai quali inviare le lettere. Ecco chi sono quelli che verranno raggiunti per primi dalle comunicazioni.
Superbonus, scattano i controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate
I primi a ricevere l’avviso da parte dell’Agenzia delle Entrate saranno i contribuenti che hanno ristrutturato casa col Superbonus senza presentare la dichiarazione Docfa. Ovvero il documento che serve a segnalare una variazione dell’immobile che potrebbe farne aumentare la rendita catastale. L’obbligo si trova nella manovra di Bilancio 2024.
L’obbligo di aggiornare le rendite catastali è previsto dal Testo Unico dell’edilizia e riguarda chiunque faccia interventi sulla casa che portino ad aumentare vani, volumetria o valore dell’immobile di almeno il 15%. La legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’obbligo della dichiarazione per tutti i contribuenti che hanno fatto lavori agevolati con il Superbonus.
Questa tipologia di interventi – come il cappotto termico o l’installazione di impianti fotovoltaici, per esempio – aumenta giocoforza il valore dell’immobile in misura superiore a quella prevista per l’aggiornamento dei dati catastali. I controlli appena avviati sembrano orientarsi verso le ristrutturazioni edilizia agevolate che hanno fatto ricorso alla cessione del credito e allo sconto in fattura.
I contribuenti che non hanno adempiuto all’obbligo di presentare la dichiarazione Docfa riceveranno la lettera con cui l’AdE li sollecita a presentarla per aggiornare i dati catastali (avrebbe dovuto essere presentata entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori di ristrutturazione). Il contribuente potrà rispondere adempiendo all’obbligo o motivando in altra maniera la mancata presentazione.
Il proprietario infatti potrebbe cercare di difendersi se convinto che gli interventi da lui effettuati non hanno portato a variazioni nella rendita catastale dell’immobile. Finora l’Agenzia delle Entrate sta mandando solamente inviti a regolarizzare la propria sanzione, senza ancora sanzionare i contribuenti che non hanno presentato entro i termini di legge la dichiarazione Docfa.
Al momento l’invio delle lettere di compliance sembra non coinvolgere i contribuenti che hanno fruito del Superbonus come detrazione fiscale. Come noto era una delle possibilità offerte dall’agevolazione introdotta a maggio 2020 dal governo Conte II.