ROMA – Bonus su spesa, buoni benzina e promozioni. Il “prendi due paghi uno” e i punti extra da convertire in regali o sconti sulla spesa valgono dalla pasta al materiale per la scuola. Tutto fa offerta quando si torna dalle vacanze e parte tra mercati, supermercati e ipermercati la guerra dello sconto.
Da Esselunga ad esempio, scrive il Sole 24 Ore, ogni 100 euro di spesa si ottiene un buono benzina da 10 euro alla Q8. I supermercati Auchan invece si strizza l’occhio alla scuola, con kit completi tra matite, penne e anche zaino a partire da appena 9,90 euro. Con la crisi che avanza e i carrelli delle famiglie sempre più “magri” all’uscita dal supermercato, parte la guerra alle offerte.
Ma il vero risparmio, spiega Rossella Brenna, direttore vendite di Unes, al Sole 24 Ore si otterrebbe facendo spesa nei diversi supermercati e solo dei prodotti in offerta:
“Lo svuotamento del carrello ha raggiunto livelli preoccupanti e «tutte le catene sono con il coltello tra i denti. Nessuna accetta di perdere quote di mercato. E non è vero che l’iperpromozione crei assuefazione: solo che la giungla di offerte e maxi sconti è talmente fitta che i consumatori dovrebbero fare uno slalom fra 3 o 4 catene per cogliere il massimo della convenienza”.
Una condizione, quella dello slalom tra gli sconti, che secondo Maniele Tasca, dg di A&O Selex, molti consumatori sono disposti a fare:
“Molti consumatori disponibili – scelgono i prodotti da acquistare sui volantini di vari negozi. Accettano solo le promozioni dalla meccanica chiara e rifiutano di fare stock: non sono disponibili ad esborsi anticipati, infatti il 3×2 è quasi scomparso”.
Se l’obiettivo è stimolare i consumi, il rischio è quello di ottenere l’effetto contrario. Le industrie contribuiscono alle promozioni, ma devono fare attenzione agli aumenti dei listini, spiega Tasca:
“Bene la collaborazione con l’industria sulle promozioni – aggiunge Tasca – ma nei primi 6 mesi hanno avanzato aumenti di listini superiore al 4%. Troppo. Anche perché le famiglie, alle prese con spese indilazionabili, potrebbero, tra settembre e novembre, tirare i remi in barca. E noi dover affrontare un crollo delle vendite del 4,5% come nel 2012”.
Nonostante la guerra degli sconti le prospettive per la fine del 2013 “rimangono difficili” secondo la Brenna, e un duro colpo agli acquisti arriverà con l’introduzione dell’aumento dell’Iva, spiega infine Luigi Bordini, direttore di Centromarca:
“L’aumento dell’Iva dal 21 al 22% rischia di deprimere ulteriormente la domanda: il ritocco impatterebbe direttamente, per esempio, sull’alcol e sui prodotti per la cura della persona e della casa”.
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