Lavoro e apprendistato, Susanna Camusso apre: “La Cgil è pronta a firmare”

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Susanna Camusso

ROMA – Alla vigilia dello sciopero generale il segretario generale della Cgil Susanna Camusso annuncia un’apertura storica: è pronta a dire sì a un accordo sull’apprendistato.

Dalle colonne del Corriere della Sera fa riferimento alla proposta del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. A meno di 24 ore dalla mobilitazione, che il sindacato di Corso Italia si appresta a fare da solo, il messaggio della Camusso suona chiaro, una svolta epocale. Poi arriva però la precisazione: la Cgil è pronta a firmare, ma solo ”se verrà confermato che si tratta di un contratto che porta a un lavoro stabile, preceduto da una formazione effettiva”.

Da un lato il segretario generale dunque apre e dall’altro si mantiene arroccata ai vecchi principi: ”Lo Statuto dei Lavoratori non si tocca”. Poi aggiunge, con spirito che evoca la Komintern, che la Cgil non è ”nell’angolo” ma che ”con Cisl e Uil in questo momento manca un’analisi comune della situazione economica e del mondo del lavoro”.

L’ammissione sulla debolezza dello sciopero è praticamente inevitabile: “Lo sciopero è più debole se fatto da una sola organizzazione, ma questo non dipende da noi. Purtroppo Cisl e Uil sono invece sulla linea che tutto va bene”. A sei mesi dalla sua elezione risponde a chi l’accusa di essere sempre nello stesso punto: “Chi ha sempre pensato che basti la volontà di una persona, sbaglia. Questo risultato dipende invece dalla ricostruzione di un’idea unitaria fra Cgil, Cisl e Uil. Ma, come dicevo, in questa fase manca un’analisi comune della situazione economica e del mondo del lavoro”.

La frecciata della Camusso è riservata al governo: la situazione è ”grave” e il Paese è ”alla deriva”, osserva Camusso, per colpa ”di un governo per niente attento alla crescita e alle ragioni dell’equità sociale”. Se è vero che gli ammortizzatori per ora hanno funzionato, non possono però ”diventare la soluzione definitiva”.

Peraltro, ”la disoccupazione è sotto la media europea solo in apparenza” perche’ ”in nessun altro Paese ci sono intere zone dove quella giovanile e femminile è pari al 50%”.

Chi scenderà domani in piazza, assicura Camusso, porterà la lotta al precariato passando per la ”riduzione delle modalità di assunzione” e ”facendo costare di più le forme di lavoro flessibile”. Ma il sindacato chiede anche che ”le nuove risorse della lotta all’evasione vadano ai dipendenti che le tasse le hanno pagate” e che ci sia ”una maggiore tassazione delle rendite finanziarie e un minor prelievo sul lavoro e gli investimenti”.

Quanto al referendum alla ex Bertone, Camusso ribadisce che ”le Rsu e i lavoratori hanno fatto bene a dire di sì”, anche se crede sia ”arrivato il momento di riflettere se sia il referendum il modo migliore per risolvere queste questioni”. Ora comunque, per Camusso, nell’intesa dovrebbero essere corretti i passaggi su diritto di sciopero e tutela della malattia, perché ”non c’è bisogno di clausole come quelle per avere la produzione garantita”.

Vediamo cosa prevede la riforma dell’apprendistato, secondo Sacconi. “L’apprendistato come contratto a tempo indeterminato con tre possibilità”, spiega il ministro. Quindi sono tre le tipologie di contratto: la prima riguarda il conseguimento di una qualifica professionale per i giovani senza diploma; la seconda sarebbe un contratto di mestiere che si conclude con la verifica della specifica competenza professionale; e la terza riguarda alta professionalità e ricerca per concorrere o conseguire titoli universitari e di scuola secondaria superiore o di praticantato professionale finanche di dottorato di ricerca.

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