800 euro d’indennità: anche nel 2024 l’aiuto per i lavoratori in difficoltà economica si trasforma in sussidio.
La domanda può essere inoltrata entro il 31 ottobre. Basta collegarsi alla pagina istituzionale creata ad hoc dall’INPS per poter concedere la prestazione e compilare la richiesta. Previo, naturalmente, riscontro sul rispetto di determinati requisiti. Per ottenere il bonus-sussidio da 800 euro bisogna infatti appartenere a una precisa categoria di lavoratori e poter dar prova di difficoltà economica. Ovvero di aver guadagnato meno del previsto.
Parliamo del cosiddetto Bonus Partite IVA da 800 euro, ovvero dell’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa istituita durante la pandemia per poter supportare i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS colpiti da un rilevante calo del fatturato.
Durante il Covid, tante partite IVA hanno affrontato un periodo complicato dal punto di vista economico non riuscendo più a lavorare o, comunque, a incassare quanto necessario per poter tirare avanti. Passato il Covid, non è però del tutto passata anche la crisi. Per questo l’ISCRO, inizialmente prevista per il triennio 2021-2023, è stata prorogata anche per il 2024. E molto probabilmente sarà confermata anche in futuro (queste sembrano le intenzioni del Governo e dell’INPS) come misura stabile.
Il contributo viene erogato agli aventi diritto per un periodo di sei mesi ed è pari al 25% dei redditi dichiarati. E con la nuova Legge di Bilancio la platea dei possibili beneficiari si è notevolmente estesa. L’esecutivo ha infatti deciso per l’applicazione di requisiti meno stringenti rispetto a quelli passati.
Per poter ottenere l’indennità, l’autonomo deve avere una Partita IVA attiva da almeno tre anni. Fino all’anno scorso, gli anni erano quattro. L’altro requisito fondamentale è che i lavoratori autonomi abbiano dichiarato un fatturato inferiore a 12.000 euro annui. E fino al 2023 il limite di fatturato era molto più basso: sotto i 9.000 euro circa).
Come stabilito all’Art.1 comma 148 della Legge di Bilancio 2024, l’importo del sussidio non può superare il limite di 800 euro al mese. E non può nemmeno essere inferiore a 250 euro mensili. Il beneficiario deve essere iscritto alla Gestione Separata INPS e in possesso di una dichiarazione dei redditi certificata dall’Agenzia delle Entrate. Non deve avere una pensione e non può essere beneficiario dell’Assegno di Inclusione.
E tutti questi requisiti devono essere mantenuti per tutto il periodo di erogazione della misura. Pena la decadenza. Non è tutto: in cambio del sussidio di massimo 800 euro il beneficiario deve impegnarsi a partecipare a dei percorsi di aggiornamento professionale.
L’INPS specifica che l’importo del 25%, su base semestrale, è sulla media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda. Quindi bisogna determinare una media del reddito dei due anni, dividere il risultato per due e, come matematica impone, moltiplicare il risultato per il 25%. Nulla di complicato, insomma.
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